Home Future Lavorare per Elon Musk? Come candidarsi e quanto si guadagna

Lavorare per Elon Musk? Come candidarsi e quanto si guadagna

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Elon Musk, l’uomo del momento, non solo negli Stati Uniti, ma in tutto il mondo, sta reclutando personale per il “suo” DOGE, il Dipartimento per l’efficienza governativa degli Stati Uniti. Che tipo di persone sta cercando? 

Che cos’è il DOGE di Elon Musk

Innanzitutto, a dispetto del nome, DOGE (acronimo di Department of Government Efficiency) non è un’agenzia governativa ufficiale, ma un’iniziativa privata che, secondo Trump, dovrà dare consigli alla Casa Bianca su come ridurre la spesa, sistemare le normative e “creare un approccio imprenditoriale al governo mai visto prima”. Elon Musk, che lo co-dirigerà insieme all’ex candidato presidenziale repubblicano Vivek Ramaswamy, si è impegnato a tagliare 2.000 miliardi di dollari di spese superflue del governo, cifra che secondo molti è totalmente irrealistica.

Che tipo di lavoratori cerca Elon Musk

A pochi giorni dalla sua nomina, il patron di Tesla sta cercando persone con caratteristiche ben precise, ovvero: devono avere un “quoziente intellettivo elevato”, essere disposte a lavorare per lunghe ore per unirsi alla task force e, soprattutto, non aspettarsi di ricevere uno stipendio.

“Non abbiamo bisogno di ulteriori generatori di idee part-time. Abbiamo bisogno di rivoluzionari con un QI elevatissimo, disposti a lavorare più di 80 ore alla settimana per effettuare tagli dei costi poco affascinanti”, ha scritto Musk su X, la piattaforma di social media di sua proprietà.

Come candidarsi a lavorare per Elon Musk

Coloro che erano interessati ad unirsi al tema del DOGE sono stati incoraggiati da Musk stesso a inviare i propri CV tramite messaggio diretto al suo account X ufficiale (ma – guarda caso – bisogna abbonarsi alla piattaforma, se non lo si è già fatto). Quando un utente X ha sottolineato che “il compito da svolgere richiederà una quantità enorme di lavoro noioso e di altissima qualità”, Musk ha concordato.

“In effetti, questo sarà un lavoro noioso, si farà molti nemici e il compenso sarà pari a zero. Che gran affare!”, ha risposto, aggiungendo un’emoji ridente, il miliardario, che non riceverebbe alcun compenso per dirigere il DOGE, come pure Ramaswamy.  

Sempre su X,  inoltre, Ramaswamy ha affermato che l’obiettivo è quello essere “il più trasparenti possibile con il pubblico”, motivo per cui presto potrebbe essere lanciato un podcast settimanale, intitolato “Dogecasts”. Insomma, un taglio netto rispetto ai tanti funzionari pubblici che “guadagnano molto più del valore che offrono”.