Più piccole, meno costose ma più sicure. Il Regno Unito ha un piano energetico per arrivare entro il 2050 all’obiettivo, quello delle emissioni zero, e prevede un nuovo investimento nell’energia nucleare. Niente centrali da guerra fredda né impianti pericolosi, però, perché il futuro del settore passa per centrali “modulari”, alla Lego insomma, da assemblare in loco creando strutture più piccole e – ovviamente – sicure.
Al centro dell’iniziativa c’è Rolls-Royce, storico marchio britannico attivo nel settore aereonautico ed energetico, che ha aperto la strada al nucleare modulare, puntando a costruire 16 impianti che porterebbero migliaia di posti di lavoro al nord del Paese, ricevendo 200 milioni di sterline dal governo.
Un piano che arriva al momento giusto, anche perché sei dei sette reattori nucleari del Regno Unito sono destinati a essere spenti entro il 2030, con il settimo che lo farebbe cinque anni dopo: insieme, producono il 20% dell’elettricità della nazione. Il nuovo piano ci metterebbe una pezza e potrebbe persino aprire porte all’esportazione di energia pulita (e targata Rolls-Royce).