Grandi manovre in casa Microsoft. Mentre le grandi competitor Google e Amazon si ritrovano ad avere problemi con l’Antitrust statunitense, il gigante tecnologico continua la sua corsa. La scorsa settimana ha annunciato l’acquisto di Nuance Communications, società specializzata nel riconoscimento vocale tramite le intelligenze artificiali. Un affare da 19,7 miliardi di dollari, la seconda acquisizione più grande nella storia del gruppo, dopo quella di LinkedIn del 2016 (26 miliardi).
Di Microsoft, l’Antitrust si è già occupata a suo tempo, nel 1998, in un caso che ha fatto la storia del settore e che ha di fatto cambiato per sempre l’azienda. Ora, però, tocca ai citati giganti digitali l’onere di confrontarsi con l’autorità garante. E Microsoft ha intenzione di approfittarne, mettere la freccia a destra e superare. Ecco quindi che Nuance andrà a migliorare i servizi dell’azienda, che ha da poco superato i due triliardi di dollari di valutazione.
E non è tutto. Qualche mese fa, quando Trump spinse TikTok a farsi comprare da un’azienda americana, Microsoft fu in prima fila. L’affare saltò. Più recentemente si è parlato dell’interesse del produttore per Discord, una chat molto utilizzata tra i gamer (e non solo). Si è parlato anche di Pinterest, a un certo punto, mentre l’azienda ha già nel portafoglio realtà come Nokia, GitHub e aQuantive. Nomi più o meno noti per realtà diverse e miliardaria, che vanno dai telefoni all’IA passando per i servizi.
Insomma, tanti movimenti sospetti e (qualche) azione concreta che dimostrano come Microsoft stia alla grande e faccia sempre più paura. E l’Antitrust, per una volta, non è problema che la riguarda.