La moda digitale è già (quasi) una realtà! Ma andiamo con ordine. Una borsa “Dionysus” di Gucci è stata comprata per 350 mila Robux, circa 4 mila dollari. E fin qui niente di strano. Un Robux potrebbe essere una qualche moneta di un paese lontano, ma in realtà è la valuta digitale che si usa all’interno di Roblox, la piattaforma globale di gaming usata ogni mese da milioni di persone. Una realtà virtuale così grande da avere una moneta propria, insomma. Un altro dettaglio importante: la borsa è digitale, esiste solo all’interno del videogame e ha un valore superiore a quello della sua versione “reale” (fermo a 3400 dollari).
La moda digitale oltre il gaming
Il business della moda digitale sta esplodendo da tempo ma solo recentemente è arrivato anche a interessare il mercato mainstream. Da tempo il mondo del gaming include la possibilità di comprare oggetti e vestiti digitali per migliorare i propri avatar. Pensiamo a World of Warcraft, per esempio. Ma sono stati altri titoli a rendere questo business davvero pop, come Fortnite o Animal Crossing. Giochi di enorme successo trasversale, che piacciono a giovanissimi, giovani e anche adulti.
Gucci sbarca su Roblox
È a questa nuova frontiera a cui ambiscono i brand più istituzionali della moda mondiale. A proposito di Roblox, per dire, Gucci è stata la prima casa di moda ad aver stretto un accordo con la piattaforma, prima accettando i Robux e poi aprendo un’installazione digitale, una sorta di mostra dalla durata di due settimana, sulla piattaforma.
Secondo Vogue Business, questo ambiente è un enorme salone in cui ciascun utente può entrare e provare vestiti e accessori, trasformando l’avatar in una tela bianca. La piattaforma sembra perfetta per questo settore, con il suo CEO David Baszucki che incoraggia gli utenti a personalizzare (spendendo) il proprio avatar quanto farebbero per loro stessi nella vita reale.
Il fashion si prepara a un futuro diverso (ma vicino)
Il Roblox Gucci Garden è solo l’inizio di una rivoluzione che intreccia lifestyle, moda e gaming. Basti pensare che in tutto il mondo ci sono 3,4 miliardi di gamer, il 27% dei quali ha tra i 21 e i 30 anni, anche se l’area demografica più in crescita è quella 17-24. Nuove generazioni abituate a usare valute solo digitali e a comprare beni online – anche se fatti solo di bit.
Oltre alla conquista dello spazio da parte dei colossi della moda tradizionali, aspettiamoci di vedere in futuro case di moda online-only, in una crescita continua di proposte per il metaverse. La prova? Il fatto che l’accordo con Gucci sia stato la fine di una lunga campagna di corteggiamento durante la quale Roblox ha “rifiutato più brand di quanti possiate immaginare”, come ha spiegato la stessa azienda. Con un pizzico di vanto, certo, ma come dar loro torto, quando ti ritrovi a poter rifiutare le avance delle maison di moda?