La storia di Caryn Marjorie, influencer 23enne con 1,8 milioni di follower su Snapchat, sta facendo il giro del mondo. Perché? La giovane ha dichiarato di avere ben 18.000 fidanzati (in aumento di giorno in giorno), con cui riesce a chattare a lungo, quotidianamente e singolarmente, condividendo progetti per il futuro, sentimenti e riflessioni personali, dialoghi ad alto tasso erotico.
Come fa? Grazie all’Intelligenza Artificiale. E così, non bastava che fossimo circondati da influencer di ogni tipo, che parlano tutto il giorno di argomenti di cui (non) si intendono… Ora potremo ritrovarci in un mondo popolato da un esercito di cloni degli stessi influencer.
L’idea di Caryn Marjorie: clonarsi grazie all’AI
Avendo raccolto milioni di follower, e ricevendo altrettante richieste di conversazioni private, Caryn Marjorie ha pensato bene di proporre ai suoi fan la possibilità di dialogare (a pagamento) con un chatbot uguale a se stessa. E così è nata CarynAI, “la prima influencer trasformata in AI”, come si definisce lei stessa su Twitter.
Come funziona
Alla base c’è ChatGpt4 di OpenAI, l’ultima versione del popolare software di intelligenza artificiale, che il team di sviluppatori al servizio di Caryn Marjorie ha combinato con 2.000 ore dei suoi contenuti YouTube. Risultato: ai follower sembra davvero di parlare on la loro influencer preferita, a cui possono fare domande e da cui possono avere risposte, non con messaggi scritti, ma con messaggi vocali. Il modello di intelligenza artificiale è stato infatti perfettamente addestrato in modo da riprodurre fedelmente la voce e la personalità della 23enne.
CarynAI is the first step in the right direction to cure loneliness. Men are told to suppress their emotions, hide their masculinity, and to not talk about issues they are having. I vow to fix this with CarynAI. I have worked with the world’s leading psychologists to seamlessly…
— Caryn Marjorie (@cutiecaryn) May 12, 2023
Intelligenza Artificiale “per curare la solitudine”
“CarynAI è il primo passo per curare la solitudine”, spiega la ragazza su Twitter. “Agli uomini viene detto di sopprimere le proprie emozioni, nascondere la propria mascolinità e non parlare dei loro problemi. Io, invece, prometto di risolvere questa situazione con CarynAI. Ho lavorato con i principali psicologi del mondo per aggiungere senza soluzione di continuità CBT (terapia cognitivo comportamentale) e DBT (terapia dialettico comportamentale) all’interno delle chat. Ciò contribuirà ad annullare il trauma, ridare la fiducia fisica ed emotiva e ricostruire ciò che è stato portato via dalla pandemia”.
Quando guadagnano gli influencer
Insomma, a seconda delle necessità CarynAI è un’amica, una confidente e una “fidanzata virtuale”, come dice lei stessa disponibile per il noleggio. Un servizio gratuito? Ovviamente no. Le conversazioni costano 1 dollaro al minuto. E pare che in una sola settimana l’influencer americana abbia guadagnato 72mila dollari (cifra che lei stessa ha condiviso su Twitter)…
i have over 18,000 boyfriends now 💗
— Caryn Marjorie (@cutiecaryn) May 17, 2023
Si aggiunge così una nuova voce al tariffario degli influencer, che finora si è ovviamente basato solo sul costo dei post, in relazione al numero di follower. Qualche esempio? Ecco il listino 2022 dei compensi degli influencer in Italia, pubblicato da DeRev:
Nano influencer (5-10 mila followers): 100-250 euro/post;
Micro influencer (10-50 mila followers): 250-750 euro/post;
Mid-Tier influencer (50-300 mila followers): 750-3.000 euro/post;
Macro influencer (300-1 milione followers): 3.000-6.500 euro/post;
Mega influencer (1.000.000-5.000.000 followers): 6.500-18.000 euro/post;
Celebrity (oltre 5.000.000): 18.000-65.000 euro/post.
La prima parte del tariffario vale anche per Instagram, che poi diventa un po’ più caro, fino a una fascia tra 20mila e 75 mila euro nel caso di una celebrity. Evidente, invece, il progressivo declino della piattaforma Facebook in termini di guadagno finanziario: un nano influencer qui chiede al massimo 150 euro, una celebrity crolla a 5.000 euro. Sull’altro piatto della bilancia c’è YouTube: qui si parte da un minimo di 500 euro a post e si arriva a un massimo di 80.000 euro. Una bella differenza, quindi: numeri alla mano, 50mila follower su YouTube valgono più di 1 milione di follower su Facebook.