Home Future Non solo foliage: l’autunno è la stagione giusta per la “terapia forestale”

Non solo foliage: l’autunno è la stagione giusta per la “terapia forestale”

In autunno è ormai molto diffusa l’abitudine del foliage, ovvero l’osservazione del paesaggio che si accende di  colori caldi, dal rosso all’oro, ma avete mai provato a fare forest bathing, ovvero un bagno nella foresta, altrimenti detto anche forest therapy, cioè terapia forestale?

Cos’è la terapia forestale

La forest therapy è una pratica di immersione nella natura, che comporta numerosi benefici per la mente. Insomma, l’incontro ravvicinato con gli alberi può essere meglio di una seduta psicologica in versione green. La terapia forestale può avere tanti benefici positivi: in particolare può cambiare il nostro stato psicoaffettivo, promuovendo un maggiore benessere, valorizzando le emozioni positive e riducendo l’ampiezza di quelle negative.

Rispetto al foliage, che consiste sostanzialmente nel godersi la vista del paesaggio autunnale, la terapia forestale, che si può praticare tra l’altro tutto l’anno, è più strutturata. Si inizia facendo esercizi di risveglio muscolare, poi si passeggia lentamente, osservando passo dopo passo il paesaggio circostante, soffermandosi sui dettagli, e infine ci si ferma di nuovo per fare qualche esercizio di meditazione. 

Perché le foreste fanno bene alla salute  

Per sperimentare un po’ di terapia forestale non bisogna per forza immergersi nei boschi del Trentino Alto Adige o della Valle D’Aosta. Si può anche andare non troppo lontano, come hanno fatto i partecipanti al terzo e ultimo appuntamento della nuova edizione di Forestami Academy, iniziativa realizzata da Forestami in partnership con il supporto del Gruppo Prada, che ha l’obiettivo di promuovere e divulgare i fondamenti scientifici, i principi e i valori della forestazione urbana. 

“Le foreste fanno bene alla nostra salute”, afferma Maria Chiara Pastore, docente del Politecnico di Milano e Direttrice Scientifica di Forestami. “Non è più solo l’esperienza individuale e personale a riconoscerlo, ma una larga parte di studi e ricerche che, a partire dagli anni ’80, si sono sempre più interessate agli effetti che il tempo trascorso nelle foreste e nei boschi producono a carico dell’organismo umano in termini di riduzione della pressione sanguigna, dei livelli di cortisolo e del miglioramento della memoria e della capacità di concentrazione”.

Terapia forestale al Parco Nord Milano

L’appuntamento era presso il Parco Nord Milano per una lezione outdoor dal titolo “Terapia forestale: la natura come strumento per promuovere il benessere emotivo” . I 100 cittadini presenti hanno potuto esplorare in prima persona quanto possa stare far bene un’immersione in natura, guidati da Francesco Becheri, Psicologo Psicoterapeuta e Professore a contratto dell’Università di Firenze: “Grazie alle strumentazioni e ai metodi di ricerca dei quali ci avvaliamo nel nostro lavoro e che abbiamo messo a disposizione dei partecipanti, tutte le persone presenti hanno avuto l’opportunità di sperimentare direttamente cosa accade ‘dentro’ il nostro cervello quando stabiliamo una relazione con la natura, sia essa dal vivo che virtuale, e approfondire come variano i processi psicofisiologici che regolano i nostri comportamenti quotidiani”.

Il pubblico ha inoltre preso parte al laboratorio “Sperimentare la Mente nella Natura”, con una serie di esempi pratici degli effetti del verde e della natura sulle funzioni cerebrali e cognitive, a cura di Elena Barbierato, Dott.ssa di Ricerca in Gestione Sostenibile delle Risorse Agrarie, Forestali e Alimentari presso l’Università degli Studi di Firenze, e Viola Benedetti, Dott.ssa di Ricerca in Neuroscienze e Prof.ssa presso l’Università degli Studi di Firenze.

Foliage e forest therapy in Lombardia

Queste settimane di fine ottobre e inizio novembre sono l’ideale, quindi, per fare una passeggiata all’aria aperta e osservare le foglie che si tingono di calde sfumature di rosso, arancione e giallo, trasformando boschi e parchi in vere opere d’arte viventi. 

Ecco quattro mete in Lombardia, non lontane da Milano.

Località Tre Faggi di Fuipiano, in Valle Imagna: prende il nome da tre storici ed imponenti alberi secolari, ma in tutta l’area si cammina attraverso splendide faggete. Qui troverai anche un altare dedicato alla Madonna, circondato da curiosi dolmen in pietra, per cui questo luogo è soprannominato “Stonehenge bergamasca”.

Canto Alto: data la sua vicinanza alla città, è considerata la montagna di Bergamo. E’ uno dei primi rilievi delle Prealpi Bergamasche, in direzione Val Brembana, ricoperto da splendidi boschi decidui. 

Parco dei Taxodi a Paratico: è un’oasi naturalistica sul lago d’Iseo, è disseminata di conifere originarie dell’America settentrionale, che danno riparo agli aironi cenerini.

Monte Misma: con i suoi 1160 metri di altezza, si erge tra la Val Seriana e la Val Cavallina, tra i comuni di Albino, Pradalunga e Cenate Sopra. Qui si incontrano boschi di betulle e, soprattutto, di castagni: alcuni toccano il metro e mezzo di diametro, con altezze che superano i dieci metri.