Continua la perplessità di utenti ed inserzionisti pubblicitari nei confronti di Twitter nell’era di Elon Musk: oltre un terzo dei 100 principali clienti nelle ultime due settimane non hanno acquistato adì, come riporta il Washington Post. Nel frattempo è iniziata la corsa a cercare delle alternative al social dei cinguettii. Oltre al boom di Mastodon, che si descrive come la più grande rete di microblogging libera, open-source e decentralizzata del mondo, è nato Post.
Post: cos’è e come funziona il nuovo social network
Post è la nuovissima piattaforma fondata da Noam Bardin, che è stato per 12 anni ceo di Waze, la famosa app per il monitoraggio del traffico, molto usata anche in Italia. Negli ultimi giorni la lista d’attesa, a cui bisogna iscriversi per avere l’accesso, si è allungata notevolmente in seguito alle numerose richieste per l’attivazione di un account: attualmente conta oltre 300.000 persone, secondo quanto riportano i siti americani specializzati in tecnologia.
“Ricordate quando i social media erano divertenti, vi facevano conoscere grandi idee e persone interessanti e vi rendevano più intelligenti? Ricordate quando non vi facevano perdere tempo e non vi rendevano arrabbiati o tristi? Quando si poteva essere in disaccordo con qualcuno senza essere minacciati o insultati? Vogliamo riportare tutto questo con Post”, è la premessa che si legge in home page. “Crediamo che tutti gli esseri umani siano creati uguali, dotati di diritti inalienabili che includono la vita, la libertà e la ricerca della felicità, indipendentemente dal loro sesso, religione, etnia, razza, orientamento sessuale, patrimonio netto o convinzioni. Se non siete d’accordo con questo principio, Post non fa per voi“.
E ancora: “Post sarà un luogo civile in cui discutere di idee, imparare da esperti, giornalisti, creatori individuali e gli uni dagli altri, conversare liberamente e divertirsi. Molte delle piattaforme odierne basate sugli annunci pubblicitari puntano sulla cattura dell’attenzione ad ogni costo, seminando il caos nella nostra società, amplificando gli estremi e mettendo a tacere i moderati. Post è stato progettato per ridare voce alla maggioranza emarginata; ci sono abbastanza piattaforme per gli estremisti e non possiamo cedere loro la piazza della città”.
Cosa è possibile fare su Post? Innanzitutto scrivere post di qualsiasi lunghezza, commentare, mettere “mi piace”, condividere e ripubblicare i contenuti con la propria opinione, discutere con amici, estranei, esperti e leader. Poi si possono acquistare singoli articoli da diversi fornitori di notizie premium, in modo da poter accedere a più prospettive, non solo a quelle a cui si è abbonati. I contenuti da diverse fonti si possono leggere in un’interfaccia pulita senza dover saltare qua e là tra diversi siti web. E’ anche possibile
rare mance ai creatori di contenuti coinvolgenti, in modo da aiutarli a crearne sempre di nuovi, tramite micropagamenti integrati.
“Se tutto questo vi sembra interessante, iscrivetevi alla nostra lista d’attesa”, è l’invito del team di Post. “Siamo appena agli inizi, quindi ci mancano molte funzioni, stiamo lavorando sui bug e stiamo iniziando a realizzare la nostra visione. Siate pazienti con noi e aiutateci a costruire un luogo più gentile e interessante che rappresenti il nostro io migliore”.