Dalla caccia ai tartufi nell’Oltrepò Pavese alla vita da pastore per un giorno nel Parco della Maiella. Dalla possibilità di assistere e partecipare alla smielatura tra i colli vicentini alla cooking experience del Giglietto, biscotto tipico di Castel S. Pietro Romano. Se quest’estate non volete andare all’estero, anche a causa della guerra in Ucraina, rimanete nel nostro Paese e godetevi una vacanza nei borghi più belli d’Italia. Ma non fate i semplici turisti: scegliete un soggiorno esperienziale per vivere in prima persona la cultura del posto e scoprire tradizioni ed eccellenze agricole locali, contribuendo a sostenerle.
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Vacanza nei borghi più belli d’Italia: che experience
A proporre questa esperienza è Coltivatori di Emozioni, la prima piattaforma italiana di social farming che si propone di salvaguardare il patrimonio agricolo nazionale attraverso un sistema di sostegni agli agricoltori, i veri custodi delle antiche tradizioni agroalimentari italiane. Un progetto in collaborazione con l’Associazione I Borghi più Belli d’Italia e il suo tour operator Borghi Italia Tour Network, per recuperare le tradizioni contadine in via di estinzione, tramandare le numerose biodiversità agroalimentari di cui l’Italia è custode e ripopolare le zone a rischio di abbandono, riattivando le microeconomie locali.
Come funzionano le experience
Le “experience” vanno oltre il semplice soggiorno in campagna. Partecipare vuol dire prendere consapevolezza del mondo agricolo dei piccoli produttori che usano tecniche sostenibili, sposarne i principi e i valori e prendere parte anche alle fasi della filiera di coltivazione e produzione, spesso tornando a casa con il frutto tangibile del lavoro, raccolto nell’orto o prodotto con le proprie mani.
Sul sito di Coltivatori di Emozioni vengono proposte una ventina di experience: gli ospiti hanno l’opportunità di conoscere più da vicino prodotti e produttori, vestire i panni di pastori, contadini e cuochi “per un giorno” e naturalmente scoprire il patrimonio artistico, culturale e paesaggistico del territorio. Il costo di ogni proposta è calcolato su base due persone. Altre experience sono disponibili su richiesta, in particolare da parte delle imprese che intendono fare giornate di team building o family day aziendali in occasione di date significative e mirate. Infine, chi lo desidera può continuare a sostenere l’azienda a distanza: gli agricoltori, di contro, si impegnano a fornire ai propri sostenitori aggiornamenti periodici sulla realizzazione delle opere messe in cantiere e sulle coltivazioni realizzate con metodi sostenibili e non invasivi.
Vacanza nei borghi più belli d’Italia: ecco le mete
Pastori, agricoltori e tartufai
Nel Monferrato, a Castelnoceto, si può diventare “Tartufaio per un giorno”, passeggiando nei boschi insieme ai cani da tartufo e al cavatore, che spiegherà le dinamiche legate alla ricerca del famoso e prezioso tubero. Non manca una degustazione e aperitivo a base di funghi e tartufi in agriturismo. Periodo da aprile a gennaio.
Fare i coltivatori di zafferano a Navelli, in Abruzzo, insieme al Consorzio per la Tutela dello Zafferano dell’Aquila DOP: si assiste alla raccolta dello zafferano, con i suoi magnifici fiori viola, e alle fasi di lavorazione con accurata degustazione del prodotto. Si effettua tutto l’anno.
Sempre in Abruzzo, ma ad Anversa, tra il Parco della Maiella, il Parco Nazionale d’Abruzzo e la Riserva Regionale delle Gole del Sagittario, si può trascorrere “Un giorno da pastore” presso il Bio-agriturismo La Porta dei Parchi, famoso per aver rilanciato l’attività pastorale transumante promuovendo un modello di agrioltura multifunzionale e sostenibile basato su un approccio biologico e tradizionale. La proposta comprende un’uscita al pascolo con il gregge, il pranzo in fattoria e il laboratorio “dal latte al formaggio”. Si effettua tutto l’anno.
Nella Tuscia laziale si può fare l’orticultore insieme a Viviana per imparare le tecniche di preparazione del terreno, modalità e tempi di semina per preparare un orticello o seminare in vasi da portare a casa. A “Sutri con l’orto di Vi” si raccolgono i prodotti freschi dell’orto, si passeggia con le caprette, si fa una sostanziosa merenda del contadino. Tutto l’anno.
In Sicilia, si può fare il coltivatore di cipolle: presso l’azienda agricola La Collina degli Iblei, oltre a mandorle e grani antichi si coltiva la Cipolla di Giarratana, che ha reso famoso questo minuscolo comune. Si assiste nella fase di raccolta e incassettamento e si cena a base di “scacce”, le conserve di cipolle e prodotti tipici dell’azienda. La Val di Noto, con le sue perle barocche e Ragusa sono a pochi chilometri per un fine settimana completo e appagante. Da giugno a settembre.
Api e miele
Per chi cerca il benessere, l’azienda BioSannio di Castropignano, in provincia di Campobasso, propone “Apiario del Benessere a Oratino”: si tratta di strutture in legno con panche per rilassarsi dove sotto sono posizionate le arnie a conduzione biologica. L’atmosfera che hanno ricreato all’interno dell’apiario è quella tipica di un alveare: calda, profumata e accogliente. Esperienza unica, suggestiva e multisensoriale alla scoperta del mondo delle api e della loro importanza, anche attraverso l’attività didattico-formativa per grandi e piccini.
L’azienda apistica ‘Serra del Prete’, a Viggianello, in Basilicata, pluripremiata con il riconoscimento Gocce d’oro, propone una giornata dedicata alle api, con visita dell’apiario, smielatura e degustazione. Da maggio a settembre.
Turismo attivo
“Trekking & Sapori del Monferrato”, a Carentino, tra i noccioli dell’azienda agricola I Bò, alla scoperta della fauna locale (caprioli, scoiattoli, cinghiali) e con possibilità di birdwatching. Per terminare con degustazioni di vini biologici, di prodotti dell’agriturismo a base di riso e anche una merenda sinoira – un’usanza tutta piemontese, uno spuntino tra metà pomeriggio e l’ora di cena – con vini e prodotti tipici dolci e salate fatti con nocciole TGT (tonda, gentile, trilobata) e Spa alle Terme di Acqui. Periodo: aprile-ottobre.
Sempre in Piemonte, “Viticoltore in Vho” borgo vicino a Tortona, con trekking tra i colli torinesi e degustazione del vino degli antichi vigneti di Timorasso, di recente riscoperto grazie alle sue caratteristiche enologiche. Disponibile da aprile a gennaio.
Agli appassionati delle due ruote è dedicata l’esperienza proposta a San Leo, borgo dell’entroterra riminese, dalla cooperativa Fer-Menti: si visita l’antico forno di San Leo con laboratorio di panificazione – con assaggio corroborante – e si fa un’escursione in e-bike nei sentieri dell’Alta Marmarecchia. Da aprile a ottobre.
In alternativa, da aprile a settembre, l’azienda vitivinicola TerraQuilia, nel comune di Guiglia, provincia di Modena, propone un “Trekking tra i vigneti in alta quota”, un percorso tra boschi e vigneti con Guida Ambientale Escursionista GAE, fino alla terrazza panoramica detta Il Balcone dell’Emilia. L’esperienza prevede anche una lezione di cucina durante la quale le sfogline – le signore che “tirano la sfoglia” armate di energia e mattarello – rivelano i trucchi per una pasta tirata a mano perfetta: si preparano garganella, farfalle, una pasta ripiena, come i tortellini, e si visitano anche le cantine. Disponibile da maggio a ottobre.
Cucina e sapori tipici…
In Abruzzo le lezioni di cucina vengono solo dopo la raccolta: si preparano i mùgnoli, una specie di raro broccoletto tipico di Pettorano sul Gizio, (da ottobre a gennaio).
Per chi adora mettere “le mani in pasta”, a Castel San Pietro Romano, si prepara il famoso Giglietto, biscotto tipico e Presidio Slow Food, o si può partecipare alla cooking experience all’interno del forno delle sorelle Fiasco. Previste anche la visita naturalistica e al museo diffuso.
Chi ama la vendemmia può optare per la Puglia con “Tralci di Fuoco Pugliese”, un soggiorno alla Tenuta San Nicola, a Novoli, dove si partecipa alle fasi della vendemmia, si fa merenda tra le vigne e si cena a base di prodotti pugliesi.
Oppure in Liguria, “Framura e le sue colline di Levanto DOC”, dove a Bonassola si trova l’azienda vitivinicola Ca du Ferrà immersa in un contesto rurale con l’antico Mulino che conserva la sua ruota originaria. Da aprile a giugno.
L’olio è protagonista di “Castiglione del Lago, la perla del Trasimeno” in Umbria, con visita al frantoio locale e degustazione di prodotti tipici.
Fattoria didattica per i bambini
Particolarmente indicata per i più piccoli è l’experience “Fattoria didattica a Mercato Saraceno” all’Agriturismo Clorofilla nella campagna romagnola, dove i bambini e i ragazzi, attraverso diversi laboratori, possono conoscere da vicino il mondo della campagna, il mondo degli animali (maiali, capre, conigli, galli e galline, oche, anitre, faraone) e imparare come nasce il pane, la pasta, il vino, come si coltiva un campo, si lavora la lana e come trascorre la giornata un contadino. Si effettua da maggio a ottobre.