Carne in laboratorio, carne finta, carne prodotta con fibre vegetali. Negli ultimi anni abbiamo tutti imparato quali sono gli effetti dell’industria della carne – quella vera – nel nostro ambiente. L’allevamento di animali produce infatti il 14,5% delle emissioni di Co2 nell’atmosfera. Per questo molti ambientalisti sostengono che eliminare – o ridurre sensibilmente – il consumo di carne sia il primo passo per una vita più green. Tra tutte, poi, è la carne rossa ad essere più inquinante.
Pesce vegetale: la moda vegana investe la tavola
Se sempre più startup e imprenditori stanno investendo per trovare alternative sostenibili alla carne, c’è un altro settore alimentare di cui si parla poco. E che continua a inquinare e distruggere importanti ecosistemi. Un recente studio pubblicato da Nature ha calcolato l’impatto ecologico della pesca a strascico. Ogni anno questa attività produrrebbe 1,47 gigatonnellate (quasi un miliardo e mezzo di tn) di diossido di carbonio. La stessa quantità prodotta dall’industria dell’aviazione, per dire: un numero scioccante che ha lasciato increduli i ricercatori.
E questo è solo un tipo di pesca. Secondo altri studi la pesca di aragoste e gamberi è responsabile di emissioni maggiori di quelle dell’allevamento su terra. Se l’allevamento di bovini e ovini è infatti stanziale, la pesca implica del movimento – soprattutto il ritorno a terra con le stive piene di pesci.
Carne finta e pesce vegetale: le nuove tendenze vegane
Ciò nonostante, i frutti di mare e i crostacei rimangono ancora relativamente più sostenibili della carne suina o bovina. Ma i numeri sono sorprendenti. Ne ha parlato recentemente anche un noto documentario prodotto da Netflix, Seaspiracy, che si è occupato proprio di questo argomento. Il film è stato in realtà criticato da molte delle persone che vi hanno partecipato, ma il punto rimane fermo e sicuro: c’è qualcosa di malsano nel nostro rapporto con la fauna marina.
Per questo sono nate le prime startup che vogliono applicare a questo settore ciò che Impossible Foods e altre startup sono riuscite a fare nel mondo dei burger, per esempio. Good Catch è forse la più nota e offre burger di pesce, scatolette di tonno e altri prodotti, tutti a base vegetale. Negli Usa è già finita negli scaffali di Whole Foods, nota catena di supermercati bio, e si prepara ad allargarsi, puntando dritto al corridoio delle scatolette di tonno di tutto il mondo.
(Foto: Envato)