Un bando totale per un mare di plastica monouso. È solo uno dei molti divieti approvati dal Consiglio dell’Unione europea, che andranno in vigore a partire dal 3 luglio. Posate, piatti da picnic, cannucce monouso, cotton fioc e altri oggetti saranno quindi vietati. Ma sono altri i fattori ad aver innescato un braccio di ferro tra Ue e Italia, specie l’ala di destra del governo Draghi.
Plastica monouso, Italia contro l’Unione Europea
In un webinar tenutosi il primo giugno, il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani, ha definito la direttiva “assurda”. Motivo? “L’Europa ha dato una definizione di plastica stranissima, solo quella riciclabile”, secondo il ministro. “Tutte le altre, anche se sono biodegradabili o sono additivate di qualcosa, non vanno bene”. Insomma, “va bene solo la plastica che si ricicla. Questo a noi non può andar bene”.
A turbare il governo è l’inserimento delle plastiche oxodegradabili tra quelle “proibite”. Si tratta di plastiche tradizionali che vengono però trattate con additivi per facilitarne la frammentazione da parte del calore e dei raggi ultravioletti. Una tecnologia che, secondo alcuni, dovrebbe favorire la biodegradazione, aiutando quindi l’ambiente. Peccato che la Commissione europea nel 2018 abbia concluso che tale biodegradazione non avvenga in tempi ragionevoli. C’è di più: la frammentazione aumenterebbe l’inquinamento da microplastiche di acqua e aria.
L’industria della carta e della plastica sul piede di guerra
Il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, in quota Lega Nord, ha avuto parole ancora più dure, ricordando l’impatto economico della salvaguardia dell’ambiente. “La consapevolezza ambientale”, ha detto, “progetto condivisibile e obiettivo da perseguire non può ignorare le conseguenze di un approccio ideologico che penalizza le industrie italiane lasciando sul terreno ‘morti e feriti’ in termini di fallimenti aziendali e disoccupazione”. In particolare, Giorgetti ha parlato del settore della carta, qui preso di mira per gli imballaggi prodotti da carta “potenziata” da strati di plastica.
Plastica monouso, i motivi dello scontro fra Italia e Unione Europea
A quanto pare, il governo italiano si è fatto prendere di sorpresa. Nonostante questi divieti siano discussi dal 2019, da allora non è stato fatto molto (nulla, anzi) per preparare i distretti industriali alla famigerata transizione. Peccato che il New Green Deal europeo si basi proprio su iniziative e direttive simili, quindi lo scontro Italia-Ue rimane inevitabile. Cosa succederà il 3 luglio? Riuscirà il governo a dimostrare, dati alla mano, la virtuosità ecologica del Paese?
Nel frattempo, una cosa è sicura: quest’estate non useremo posate e piatti di plastica monouso – ed è una buona notizia.