Ci preoccupiamo molto della qualità dell’aria nelle nostre città, ma spesso non pensiamo ai luoghi in cui si potrebbe concentrare una maggior quantità di particelle nocive. Come la metropolitana, per lo meno quella di Parigi, da anni al centro di una disputa che ora è arrivata in tribunale. I pubblici ministeri francesi hanno aperto un’indagine penale, affidata all’Ufficio centrale per la lotta contro i danni all’ambiente e alla salute pubblica (OCLAESP), sull’ipotesi secondo cui l’inquinamento nel sistema metropolitano della capitale potrebbe mettere a rischio la vita dei viaggiatori. La RATP, l’operatore della metropolitana, è così indagata per possibile “inganno e lesioni involontarie”: sempre secondo l’accusa, avrebbe sottostimato i livelli di inquinamento e non avrebbe informato i passeggeri sui pericoli.
L’accusa dell’associazione Respire
Ad annunciare l’apertura di un’indagine penale, come confermato poi dalla procura di Parigi, è stata l’associazione Respire, che da tempo fa pressioni per l’aria pulita: “È ora di sollevare il velo del silenzio e che la RATP dica la verità agli utenti”, ha dichiarato il responsabile Tony Renucci. Respire accusa la RATP di voler nascondere agli utenti il livello di inquinamento atmosferico nella sua rete sotterranea e sostiene che la sua denuncia, da cui risulta che l’aria nella metropolitana e nella RER (il servizio ferroviario urbano e suburbano dell’area metropolitana di Parigi) è “molto più inquinata da particelle fini” che al di fuori, si basa su due rapporti realizzati nel 2019 e nel 2021 e su un altro studio del 2022 sulle prese d’aria.
Qualità dell’aria nella metropolitana di Parigi: rischi
L’inquinamento da polveri sottili può causare disagi o infezioni respiratorie e sul lungo periodo portare ad un aumento dei ricoveri o della mortalità correlata a queste patologie. A giugno 2022 l’Anses (l’Agenzia nazionale per la sicurezza sanitaria) ha osservato che l’aria nella metro parigina era in media tre volte più carica di particelle fini che in superficie, ben oltre le soglie fissate dall’Oms, ed ha quindi formulato una serie di raccomandazioni per migliorare la qualità dell’aria nelle stazioni della metropolitana e della RER. L’attrito causato dalla frenata dei treni, per esempio, emette una quantità di particelle fini, che vengono regolarmente risospese nell’aria al passaggio dei treni.
La difesa della RATP
A sua volta RATP ha tenuto a precisare che “la qualità dell’aria nella rete sotterranea è oggetto di un monitoraggio molto scrupoloso e del tutto trasparente” ed ha inoltre dichiarato che sta realizzando, in collaborazione con Île-de-France Mobilités, “un ambizioso piano d’azione per migliorare la qualità dell’aria nei suoi spazi”.
In risposta alle accuse e alla denuncia di Respire, poi, la RATP ha assicurato che sta facendo e farà tutto quanto necessario, ad esempio con “l’impiego della frenata elettrica su tutte le nuove apparecchiature”. Inoltre, ha spiegato che “nel 2022 sono stati rinforzati tre ventilatori sulla rete metropolitana”, in particolare sulle linee 9 e 2.