I dispositivi di protezione usati negli ospedali sono un disastro per l’ambiente. Mascherine, guanti, camici: tutti prodotti monouso per ragioni d’igiene, il cui riciclo è spesso impossibile. Un oceano di plastica che è un sacrificio tollerabile nel nome del funzionamento degli ospedali e ambulatori, ma che diventa un disastro globale quando tutto il mondo utilizza ogni giorno gli stessi oggetti.
129 miliardi di mascherine usate ogni mese
Un report citato da Wired nel maggio del 2020 parlava di “un miliardo di mascherine al mese”: era solo l’inizio. Secondo dati più aggiornati dell’American Chemical Society si parla di “129 miliardi di mascherine usa e getta che vengono usate ogni mese in tutto il mondo”. Ma quanto possono essere riciclate?
Necessarie ma molto inquinanti, le mascherine sono un doloroso compromesso ambientale fatto nel nome della sicurezza. Dalla loro produzione al loro (quasi impossibile) smaltimento, questi dispositivi rimangono difficile da riutilizzare e riciclare. Le mascherine d’uso comune sono composte dalla fascia protettiva di polipropilene, gli elastici e la barretta di metallo interna. Nessuno di questi materiali è esattamente riciclabile, cosa che ha costretto alcuni a usare metodi anche fantasiosi per riutilizzarli in qualche modo.
Riciclare le mascherine: i metodi più innovativi
La britannica Thermal Compaction Group, ad esempio, produce un macchinario in grado di compattare mascherine e camici ospedaliere producendo una sostanza bluastra con cui poi producono sedie e tavoli da giardino. Un’azienda francese le trita per produrre elementi plastici per il settore dell’automotive.
E non finisce qui: in Australia tanta plastica non biodegradabile viene recuperata, sciolta e trattata per la costruzione di strade. La tecnica è in fase di sperimentazione: secondo Open, “per realizzare un chilometro di strada a due corsie verrebbero utilizzati circa 3 milioni di mascherine”. Abbastanza da evitare di mandare in discarica o di dover incenerire 93 tonnellate di rifiuti, insomma.
Riciclare le mascherine: c’è tanta strada da fare
Nonostante tutti questi sforzi, comunque, la stragrande maggioranza delle mascherine fa la fine che possiamo immaginare: un mare di plastica che finisce negli oceani e nell’ambiente. Anche per questo motivo la cosa più importante è evitare di gettare questi dispositivi, raccogliendoli correttamente. Ad oggi le indicazioni delle aziende specializzate dicono di buttarle nell’indifferenziata, anche perché ogni mascherina ha una struttura interna molto complessa e varia, cosa che rende ancora più difficile il loro riciclo.
Per evitare di avere un tale impatto sull’ambiente, è preferibile usare le maschere di tessuto lavabile, facendo attenzione che siano certificate e quindi sicure per chi le indossa e chi ci circonda.
(Foto: Envato)