Da qualche tempo su TikTok è in voga il “cash stuffing”, ovvero un metodo di gestione delle proprie finanze semplice, ma efficace, almeno a sentire chi lo sostiene: se letteralmente si può tradurre come “riempimento di contanti”, altri nomi con cui viene chiamato sono “sistema di contanti in busta” e “bilancio delle buste”. Nelle ultime settimane, però, c’è chi ha lanciato l’allarme per la sua pericolosità. Perché?
Cos’è il cash stuffing?
Innanzitutto, vediamo in cosa consiste il cash stuffing e come praticarlo. In parole molto semplici, questo metodo prevede la distribuzione di denaro contante in buste contrassegnate per diverse categorie di spesa – come affitto, bollette, generi alimentari e carburante – e la conseguente possibilità di spendere solo l’importo assegnato a ciascuna categoria ogni mese oppure ogni settimana. Niente che non si possa fare con un foglio di calcolo come Excel oppure un’app di bilancio, strumenti molto più moderni e oggi molto più diffusi…
Ma sembra esserci la voglia di un ritorno al passato, considerato il successo del cash stuffing. Probabilmente perché molte persone e trovano più efficace utilizzare il denaro contante per visualizzare concretamente il budget a disposizione, mentre i soldi depositati in un conto corrente possono sembrare più astratti e quindi indurre a spese maggiori. Non a caso questo metodo è indicato soprattutto per persone che hanno difficoltà a controllare le proprie finanze, che fanno acquisti impulsivi o che hanno debiti.
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Come fare cash stuffing
Per iniziare a fare cash stuffing bisogna quindi procurarsi una serie di buste e prelevare la quantità di contanti che si intende spendere in un determinato periodo di tempo. Quindi, consultando anche gli estratti conto dei mesi precedenti, bisogna stabilire un numero limitato di categorie di spesa ed assegnare ad ognuna una determinata somma da spendere. Le spese, ovviamente, sono del tutto personali, anche se in generale le più comuni includono: affitto e bollette, generi alimentari, carburante, ristorazione/take away, caffè, alcol, intrattenimento, viaggi, abbigliamento, manutenzione auto, decorazione d’interni, regali.
A questo proposito la regola del 50/30/20 può essere d’aiuto, ovvero 50% per le necessità, 30% per lo svago e 20% per gli obiettivi di risparmio o per ripagare eventuali debiti. Se poi si desidera spendere meno e risparmiare di più, basta selezionare le categorie in cui si può fare qualche taglio ed impostare un limite di spesa inferiore, oppure si possono stabilire limiti settimanali per le categorie utilizzate più frequentemente, come i generi alimentari, per evitare di spendere tutto il budget nella prima metà del mese.
Ovviamente bisogna evitare di spendere attraverso altre fonti, come una carta di debito o di credito, perché questo ovviamente sfalserebbe tutto il piano di cash stuffing. Inoltre, bisogna assicurarsi di conservare le buste in un luogo sicuro e non portarle con sé, prelevando di volta in volta solo il denaro necessario.
I rischi del cash stuffing
Anche perché è su questo punto che si è scatenata la polemica su TikTok. Molti assicuratori avvertono che conservare contanti in casa è pericoloso per il rischio di furti, così come portarseli in giro, perché si potrebbero accidentalmente perdere. E la maggior parte delle polizze in questi casi copre solo una quantità limitata di denaro. Per esempio, il responsabile dei sinistri domestici della AA Insurance, Tom Bartlett, ha dichiarato alla testata online Stuff che la sua polizza sui contenuti copre la perdita accidentale o il furto di contanti solo fino a 500 dollari, soggetto a limiti, termini e condizioni. “Incoraggiamo quindi i clienti a prestare ragionevole attenzione nel tenere i propri averi al sicuro, mantenendo il denaro in banca o in altri istituti finanziari, piuttosto che nascosto in casa”.
Pare tra l’altro che ci sia stato un picco nelle richieste di risarcimento per furto di contanti nell’ultimo anno, come denunciato da vari assicuratori all’estero: per esempio, nel Regno Unito, secondo Admiral Insurance, le richieste di indennizzo sono aumentate del 77%, con un importo medio di richieste per furto di contanti pari a 333 sterline (circa 380 euro), secondo The Guardian.
Insomma, attenzione ala vecchia abitudine dei soldi nascosti sotto il materasso…