Si parla di Intelligenza Artificiale in molti settori, ma avete mai pensato come sarà il futuro della cosmesi? Dobbiamo prepararci, per esempio, a robot che faranno da make-up artist oppure a molecole super innovative che saranno in grado di “dialogare” con il Dna e dargli istruzioni per non farci invecchiare. Insomma, belli e giovani all’infinito? Chissà. Certo è che la scienza prosegue nella ricerca di un elisir di eterna bellezza.
Scoperti i microrganismi responsabili delle rughe
L’ultima scoperta in questo campo riguarda l’origine delle rughe attorno agli occhi, le cosiddette “zampe di gallina”: la colpa può essere attribuita nientemeno che ad alcuni microbi, che abitano normalmente sulla nostra pelle. Un gruppo di ricercatori ha scoperto che la loro presenza si può associare a segni di invecchiamento cutaneo non correlati semplicemente all’età. Questo studio, effettuato dalla University of California San Diego in collaborazione con L’Oréal e pubblicato sulla rivista Frontiers in Aging, apre così alla creazione di nuove creme per il futuro.
“I tipi di microbi sulla nostra pelle cambiano con l’età e la pelle stessa si trasforma con il passare del tempo, diventando più secca e segnata dalle rughe”, spiega Se Jin Song dell’Università della California, a capo del progetto, basato sull’analisi di 13 studi effettuati in passato da L’Oréal. I cambiamenti però non sono uguali per tutti: a parità di età c’è chi ha una pelle più giovane e chi meno, a seconda del livello di consistenza, idratazione, pH, sebo, ecc. Ecco allora che, “utilizzando metodi statistici avanzati, abbiamo potuto distinguere i microbi che determinano un invecchiamento della pelle non associabile semplicemente all’età”.
Addio “zampe di gallina”?
Insomma, se avete le zampe di gallina, o meglio se sono particolarmente profonde o precoci, prendetevela con il vostro microbiota cutaneo, quell’insieme di microrganismi abitanti del vostro viso. “Questa ricerca segna un passo avanti significativo verso lo sviluppo di tecnologie per una pelle più sana e giovane”, afferma Qian Zheng, responsabile della ricerca presso la sede americana di L’Oréal e co-autore dello studio. “Non vediamo l’ora di contribuire allo sviluppo di nuove soluzioni per la cura della pelle”.
Il primo cosmetico stampato in 3D
La ricerca dell’elisir di lunga bellezza è comunque molto articolata e comprende vari tipi di innovazione, che si stanno sperimentando in tutto il mondo. Per esempio, i cosmetici stampati in 3D, come JALU-3D, proposto dal brand italiano Bakel. Non si tocca, non si spalma, non si eroga. Non è un siero, né una crema, ma un sottilissimo foglio che si dissolve al contatto con la pelle: in sostanza una struttura di fibre 3D intrecciate ad acido ialuronico, il quale che viene immediatamente assorbito, in media 10 volte più di un trattamento cosmetico topico, favorendo un’idratazione profonda, sostenendo la pelle e riducendo lo spessore e la profondità delle rughe.
Le innovazioni dello skintech
Altre idee? l’azienda svedese Foreo ha ideato delle spazzoline in silicone dotate di intelligenza artificiale, in grado di personalizzare la detersione della pelle, mentre Shiseido ha lanciato Optune, un servizio di skincare anche in questo caso personalizzato, che prevede un’analisi della pelle effettuata a casa tramite foto. Un’applicazione prende in considerazione anche altri dati forniti dalla persona, come il periodo del ciclo mestruale, l’umore, la qualità dell’aria e l’umidità, ed individua quella giusta tra le 80.000 combinazioni possibili di cinque diversi sieri e lozioni.
Un’idea simile è alla base di Perso, un piccolo robot targato L’Oréal che stampa il fondotinta su richiesto, scegliendo la giusta formula e nuance.
Tra le star, infine, è molto in voga la Led Therapy che stimola la produzione di collagene ed elastina per combattere l’invecchiamento. La usano Victoria Beckham, Julia Roberts e Kourtney Kardashian, comodamente a casa. Certo, al momento non è proprio alla portata di tutti, ma c’è da scommettere che presto potrebbe diventare un device da tenere sul comodino.
Insomma, nel futuro la tecnologia ci farà belli.
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