Amazon assicura che i suoi droni per le consegne saranno il futuro e la prima città ad essere baciata dalla rivoluzione tech sarà Lockeford, in California. Tutti contenti? No, anzi: in questa cittadina rurale fatta di ranch, vigneti e bancarelle di frutta a bordo strada molti non sono proprio pronti per il decollo. Lo racconta il Washington Post in un reportage tra gli abitanti, la maggior parte dei quali fino alla settimana scorsa era ancora ignara – pare – della novità in arrivo, nonostante sei mesi fa Amazon avesse contattato l’amministrazione per far sapere che prevedeva di lanciare proprio da qui il suo servizio di consegna con i droni, tanto atteso in tutto il mondo.
Non è la prima volta che il colosso delle consegne si trova a dover fare i conti con il disaccordo delle comunità locali, che si oppongono alla costruzione di nuovi data center, sedi centrali o centri logistici. Per esempio, ad Arlington, in Virginia, è in costruzione un quartier generale, rinominato HQ2, dopo che gli abitanti di New York City hanno boicottato il progetto, previsto inizialmente nella Grande Mela.
La città ideale per le consegne aeree
Lockeford è stata scelta per il clima, la topografia rurale, l’accesso all’autostrada e la base di clienti esistente, che già usano Amazon e che hanno spazio in giardino per la consegna, ha raccontato un ex dipendente di Amazon, che ha voluto rimanere anonimo.
In attesa di ottenere tutti i permessi burocratici, tra cui il via libera dalla Federal Aviation Administration (FAA), il gigante tech ha affermato di aver iniziato a contattare direttamente la popolazione locale la scorsa settimana per scoprire chi è interessato a sperimentare il programma. Coloro che si iscriveranno potranno scegliere tra una selezione di articoli sotto le cinque sterline, che saranno recapitati attraverso droni larghi 6,5 piedi e alti quasi 4 (più o meno due metri in larghezza e poco più di uno in altezza): i pacchi saranno sganciati e cadranno in un punto predeterminato da un’altezza di circa quattro piedi (1,2 metri).
Tiro al bersaglio contro i droni Amazon
Non tutti i residenti sono pronti a stendere il tappeto di benvenuto e più di uno ha manifestato l’intenzione di voler abbattere i droni in volo. Un’edizione hitech del tiro al bersaglio, insomma, tra il serio e il faceto, anche perché si tratterebbe comunque di un’azione contro la legge.
A Lockeford si teme per l’invasione della privacy a causa delle telecamere, per il pericolo di incidenti e per l’economia locale, con i piccoli negozi che faticherebbero a sopravvivere alla concorrenza. Amazon ha già fatto sapere che i droni non acquisiranno immagini mentre sono in volo e che i dati per le consegne non saranno utilizzati per nessun altro scopo, oltre al fatto che questo progetto farà nascere nuovi posti di lavoro. Inoltre, ha affermato che i droni della compagnia vengono testati in una “struttura privata chiusa”, che “nessuno è mai stato ferito o ferito a causa di questi voli” e che tutto verrà fatto nel rispetto delle regole della FAA.
Insomma, ce la farà Amazon a realizzare un progetto che è stato annunciato la prima volta nel lontano 2013? Un giorno, anche in Italia, sarà normale vedere in volo i droni Prime Air, come oggi vediamo per strada i camion per le consegne Prime?