di Francesco Floris
La fase 2? 700mila anziani da vaccinare. La promessa? Che già entro la fine della prossima settimana (16-17 gennaio) la Lombardia si sarà affiancata alle regioni che stanno facendo meglio nella campagna vaccinale come Lazio, Toscana e Veneto. Lo dice a True Pharma Giacomo Lucchini, il responsabile della campagna vaccinale anti-Covid di Regione Lombardia. L’ex manager di Fiera Milano è stato chiamato dalla giunta di Attilio Fontana in particolare per gestire gli aspetti logistici del vaccino. “Da lunedì – dice Lucchini – partiremo con le vaccinazioni anche nelle Rsa andando stabilmente sopra le 10 mila somministrazioni giornaliere con picchi entro 15mila assestandoci su parametri simili a quelle delle regioni che stanno ottenendo risultati migliori”. Numeri figli dei 65 hub che saranno attivi per la somministrazione e che, se confermati, permetteranno alla Lombardia fra una settimana di smaltire lo stock di dosi ricevute fino al 4 gennaio pari a 80.595 e di cui a oggi ne sono state somministrate poco meno del 22%.
Lucchini è uscito il 6 gennaio da una riunione online con i ministri e la struttura commissariale di Domenico Arcuri tenutasi in call fra le 10 e le 13 del mattino. Riunione in cui è emerso anche che, viste le difficoltà di consegna di Pfizer con le dosi previste per il 4 gennaio slittate al giorno dopo e arrivate intorno al 40%, forse è addirittura necessario rallentare. Durante il meeting si è discusso della disponibilità del personale medico per la fase 2 della campagna vaccinale e degli altri prodotti vaccinali in arrivo – ci si augura – con Moderna che ha ricevuto proprio in queste ore l’approvazione Ema e già dal 7 partiranno le procedure Aifa per seguire lo stesso percorso intrapreso a fine dicembre da Pfizer-BioNTech. Da quel momento si attendono le comunicazioni sulle dosi in consegna. Previsioni? “Potrebbe arrivare il vaccino Johnson&Johnson ancora prima di quello di AstraZeneca che non ha completato la documentazione” spiega Lucchini a True Pharma.
I numeri per la fase 2 della Lombardia sono elevati: 700mila ultra 80enni su una platea di 4 milioni nell’intero territorio nazionale. “Le somministrazioni per questa categoria devono evitare che arrivino tutti in ospedale e potrebbero essere fatte con la collaborazione dei Medici di Medicina Generale nelle strutture sanitarie ma anche quelle temporanee”. Non vi è ancora certezza però sui siti che verranno selezionati da Regioni e aziende sanitarie a livello provinciale e con gli enti locali perché l’individuazione dei luoghi “dipenderà dai prodotti e dalle loro caratteristiche” a cominciare dalla temperatura di conservazione e stoccaggio”.
Come avverrà il contatto con i pazienti da vaccinare? “Il piano allo studio prevede di integrare le anagrafi sanitarie – risponde Lucchini – in modo da avere la corrispondenza precisa fra un codice fiscale e un numero di cellulare o un altro contatto affidabile. Questa sarà la base per tutte le modalità che verranno scelte: numero verde, call center che telefona, sms o altri strumenti per chi ha una maggiore competenza tecnologica, oltre a quanto già conosciuto sul territorio dai medici di medicina generale”. “Invece – prosegue – a livello nazionale c’è una piattaforma che stanno realizzando Eni e Poste italiane per gestione e somministrazione del vaccino che verrà integrato con i sistemi regionali attualmente già in uso”. Ultimo nodo: stoccaggio e distribuzione. Durante la riunione con il Commissario Arcuri sono stati illustrati i dettagli di un accordo con il Ministero della Difesa di Lorenzo Guerini per trasferimento delle dosi con l’utilizzo dell’esercito. “Trasferimento che avverrà – chiude Lucchini – sia verso le su strutture sanitarie e i loro centri vaccinali sia verso le strutture temporanee con una competenza delle Ats e degli Hub competenza per trasferire le dosi verso le 1.500 piazze d’Italia con i padiglioni a primula”.