Mal di gola, raucedine, infezioni delle alte vie aeree, problemi alle corde vocali e infiammazioni dovute a interventi chirurgici, fino ad arrivare alla fastidiosa sensazione di bruciore e secchezza dovuta al reflusso gastroesofageo. A questi disturbi si aggiungono poi i sintomi post-Covid, soprattutto in seguito alla diffusione della variante Omicron, che colpendo maggiormente le alte vie respiratorie presenta tra le sue conseguenze proprio i disturbi alla gola.
«La variante Omicron colpisce con minore frequenza i polmoni, ma può provocare complicanze alle alte vie aeree: il sistema di difesa muco-ciliare viene indebolito dall’infiammazione ed è questo che provoca la sensazione di irritazione e di secchezza» spiega il Professor Calogero Grillo, Direttore della Clinica Otorinolaringoiatrica all’Università di Catania.
I problemi a gola, laringe, faringe e bronchi possono essere contrastati con sostanze che contribuiscono alla ricostruzione dei tessuti, alla protezione della mucosa respiratoria nei confronti di potenziali fattori di disturbo (ad esempio allergenici, infiammatori), e all’idratazione delle zone colpite e l’acido ialuronico è sicuramente una delle sostanze più indicate. «L’acido ialuronico, se inalato nelle alte vie aeree difende le mucose, e grazie al meccanismo di assorbimento dei liquidi contribuisce alla ricostituzione dei tessuti colpiti dal virus» conferma Marco Barbieri, specialista otorinolaringoiatra di Genova.
La modalità di somministrazione è importante
L’acido ialuronico è già stato utilizzato nella pratica clinica, ma il suo impiego era limitato soprattutto in alcuni ambiti e costringeva all’utilizzo dell’aerosol, una modalità di somministrazione che richiede molto tempo e che non è sempre gradita dai pazienti. Oggi però è disponibile un dispositivo medico a base di acido ialuronico ad alto peso molecolare, somministrato per inalazione orale attraverso un meccanismo brevettato, Dyfesa (Sofar), indicato come coadiuvante nella protezione delle mucose delle vie respiratorie. «Dyfesa è un dispositivo medico grazie al quale l’acido ialuronico viene aspirato e si distribuisce uniformemente nella regione oro-laringea, arrivando a livello dei bronchi primari senza coinvolgimento della regione alveolare e bronchiolare. In questo modo l’acido ialuronico forma un film protettivo che crea un sistema difensivo meccanico: dato che i virus, come i batteri, non sono in grado di attraversare questa barriera e non vengono, pertanto, a contatto con le mucose» conferma Grillo. «In più questa barriera è idratante, alleviando la sensazione di secchezza».
I benefici dell’acido ialuronico non sono soltanto contro le infezioni
Dati derivanti da diversi studi clinici mostrano che, grazie alla sua azione nella riparazione dei tessuti e nella guarigione delle ferite, la somministrazione topica di acido ialuronico gioca un ruolo cardine nella fase postoperatoria dei pazienti sottoposti a chirurgia di seni paranasali, laringe, faringe, corde vocali. «L’acido ialuronico ha un potenziale nel promuovere la guarigione delle ferite e nel ripristinare la normale funzione vocale grazie alla sua capacità di migliorare le proprietà viscoelastiche e regolare la produzione di matrice extracellulare» sottolinea Grillo. «Inoltre, grazie alla sua capacità di idratazione, riduce anche la sensazione di corpo estraneo, di acidità in gola, che è caratteristico di chi soffre di reflusso gastroesofageo». Una capacità idratante che trova applicazione anche in altre situazioni: «L’acido ialuronico forma un rivestimento a livello delle mucose, che protegge dalla secchezza la gola delle persone che durante la notte hanno problemi nella respirazione nasale, per cui respirano con la bocca» aggiunge Barbieri.
Acido ialuronico, attenzione alle sue caratteristiche
Sulla base della letteratura, sono tre gli aspetti fondamentali che devono essere considerati quando bisogna scegliere l’acido ialuronico da impiegare a livello delle vie respiratorie: l’origine, il peso molecolare ed il diametro particellare. «L’acido ialuronico presente nel device Dyfesa è di origine biofermentativa e ciò aumenta notevolmente la sua biocompatibilità, poiché limita la comparsa di fenomeni di ipersensibilità generalmente riscontrati durante l’utilizzo di acido ialuronico di origine animale» avverte Barbieri. L’acido ialuronico ad alto peso molecolare (700-1000 KDa) ha proprietà antiangiogeniche e antinfiammatorie, mentre quello di basso peso molecolare ha un’azione proinfiammatoria e proangiogenica e promuove la migrazione cellulare.
Il diametro particellare determina la sede di deposizione della polvere. Diametri compresi tra 8 e 10 μm consentono la deposizione dell’HA nelle alte e prime basse vie respiratorie. L’acido ialuronico impiegato in ambito respiratorio dovrebbe possedere tutte queste caratteristiche, altrimenti si rischia di arrecare più danni che benefici. Il prodotto Dyfesa è perfettamente in linea con queste caratteristiche: origine biofermentativa, alto peso molecolare e diametro particellare medio compreso tra 8 e 10 μm.
articolo a cura di Marco Strambi