L’ATS Insubria si apre al terzo settore e al volontariato. Negli scorsi giorni, il direttore generale, Lucas Maria Gutierrez, ha firmato una delibera con cui da il via al Tavolo Tecnico Permanente delle Associazioni di Volontariato in ambito oncologico operanti presso le ASST del territorio di ATS Insubria e.individua, quali componenti del Tavolo Tecnico Permanente, un rappresentante per ciascuno dei numerosi soggetti indicati.
La collaborazione tra AST e enti del terzo settore
Enti e associazioni del terzo settore si occuperanno di promozione delle attività delle associazioni di volontariato in ambito oncologico; realizzazione di percorsi di rete territoriale con gli enti istituzionali e altre associazioni di volontariato; condivisione di esperienze e progetti per una migliore assistenza dei pazienti e delle loro famiglie; promozione di attività di prevenzione alle malattie oncologiche; promozione di iniziative di informazione e sensibilizzazione e formulazione di proposte in materia di programmazione sanitaria e sociosanitaria.
Adele Patrini e il centro Ascolto Operate al Seno
Tra i soggetti coinvolti, c’è anche CAOS (Centro Ascolto Operate al Seno onlus), diretto da Adele Patrini. “Le associazioni di volontariato sono un punto di forza in ambito oncologico ed operano con professionalità, dedizione ed entusiasmo, dando contributi di grande significato”, racconta a True-News.it Patrini.” Presso le ASST dei Sette Laghi, quella di Valle Olona e di Lariana sono presenti, con apposita convenzione, numerose associazioni che collaborano con istituzioni, realtà scientifiche, territorio ed enti locali, offrendo servizi essenziali nel percorso diagnostico, terapeutico, assistenziale e riabilitativo del paziente, con particolare attenzione alla prevenzione e alla sensibilizzazione proprio nella costruzione del welfare community. La mission che vogliamo raggiungere è quella di dar vita ad un tavolo di confronto plenario e permanente presso ATS Insubria, tra le associazioni di volontariato oncologico afferenti alle tre SST prima nominate, al fine di celebrare, coordinare, rinnovare e promuovere queste realtà”.
L’alleanza tra volontariato su base nazionale
Patrini evidenzia l’importanza delle associazioni in diversi ambiti: “Alcuni temi, ad esempio, come i diritti dei malati, la partecipazione attiva alla realizzazione delle risorse sanitarie l’accesso ai farmaci, il controllo dell’attuazione dei piani sanitari ,possono essere affrontati con una stretta alleanza tra associazioni di volontariato, su base non solo locale, ma regionale e nazionale e perché no, anche europea”.
L’universo senologico: più di 55.000 donne si ammalano all’anno di tumore alla mammella in Italia
Una collaborazione tra le diverse parti importante anche per l’ambito che cura Patrini, ovvero l’universo senologico. “ Per capire come ci muoviamo dobbiamo per forza partire da un dato: più di 55.000 donne si ammalano all’anno di tumore alla mammella in Italia. Sempre più giovani. In provincia di Varese sono più di 1000 i nuovi casi annuali. E questo è un fenomeno non solo dai risvolti epidemiologici, ma culturali, sociali, etici e antropologici. È veramente qualcosa che riguarda la società intera. Bene, però questo dato inquietante viaggia in parallelo con un dato molto rassicurante: la percentuale di guarigione supera di gran lunga il 95%. A un patto che la diagnosi sia sempre più precoce e che la cura avvenga nei centri di senologia dedicati”.
La Breast Unit
Le Breast Unit sono strutture specializzate nella diagnosi, nella cura e nella riabilitazione psicofisica delle donne con la neoplasia mammaria al seno. Ancora Patrini: “Io ho avuto tre volte il tumore al seno. Ritengo sia uno straordinario modello la Breast di organizzazione di integrazione, ispirato da tre parole che in sanità sono magiche, trasversali. Andrebbero applicate a 360 gradi e sono multidisciplinarietà, personalizzazione e rete”.
Di cosa si occupa CAOS
CAOS si occupa di “prendere per mano la donna e accompagnarla con sensibilità e passione, investendo sulla relazione d’aiuto nel percorso diagnostico, terapeutico, assistenziale e riabilitativo, il famoso PDT della Breast Unit. Molti sono gli obiettivi alla nostra attenzione. Innanzitutto sollecitare le strutture sanitarie in un’ottica di cura dove la paziente resti veramente al centro dei percorsi terapeutici, sostenere la ricerca clinica, dove la relazione ed energia creativa siano parte integrante dell’osservazione e promuovere percorsi capaci di innescare nelle donne, che si ammalano in momenti di trasformazione, i famosi percorsi di umanizzazione. E ci riconosciamo anche in un’ identità politica che dialoga in pari dignità con le istituzioni e le realtà scientifiche, sempre nell’intento di portare a casa risultati per le nostre pazienti”.
E con la collaborazione con l’ASt Insubria, per le donne seguite da CAOS il supporto è ancora più significativo.