Un’autentica bufera travolge l’Agenzia Italiana del Farmaco. Come riporta Il Manifesto, l’epidemiologo Antonio Addis, uno dei membri della Commissione Tecnico Scientifica dell’Agenzia, ha rassegnato le dimissioni dall’Agenzia senza rendere note le ragioni della decisione.
Vicina all’addio anche Anna Maria Marata, altra componente della Commissione e già coordinatrice della Commissione regionale del farmaco dell’Emilia-Romagna. Dimissioni che arriverebbero dopo quelle in blocco degli oncologi nominati nel gruppo di lavoro sulle terapie anti-cancro. In questo caso le ragioni sono state comunicate dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom).
Le ragioni dell’Aiom: “Non ci sono state le occasioni di incontro”
Gli oncologi, fa sapere l’Aiom “si sono visti costretti a rassegnare le dimissioni a causa della perdurante e non spiegata impossibilità a riunirsi per fornire la collaborazione prevista”. L’Agenzia avrebbe infatti chiesto agli oncologi la disponibilità a fornire un parere indipendente su nuovi farmaci anti-tumorali in vista di un’autorizzazione al commercio, ma poi gli esperti non sono mai stati convocati.
Dimissioni, la questione pillola contraccettiva
Per quanto riguarda le dimissioni interne alla Commissione Tecnico Scientifica, si potrebbe attribuirne la causa alle conseguenze del durissimo scontro interno sulla gratuità dei contraccettivi. Sia la Commissione tecnico scientifica che il Comitato prezzi e rimborso, i due organi tecnici incaricati di valutare sull’autorizzazione e la rimborsabilità dei farmaci, avevano dato parere positivo in aprile.
Ma a fine maggio il Consiglio di amministrazione guidato dal virologo Giorgio Palù nominato in quota Lega, invece di ratificare la valutazione degli esperti come d’abitudine aveva ceduto alle pressioni della maggioranza di governo, secondo la quale la gratuità della pillola contrasterebbe con le politiche di natalità del governo.
I malesseri sulla riforma Aifa
Tuttavia, il malessere dei tecnici non riguarda solo la pillola. Le turbolenze sarebbero iniziate subito dopo l’insediamento del governo Meloni, che in poche settimane ha avviato una riforma dell’Agenzia che accentra tutto il potere nelle mani del presidente del Cda Palù e ridurrà le due commissioni a un unico organo di soli dieci membri.
I tempi della riforma Aifa
Intanto, proprio sui tempi della riforma dell’Agenzia del Farmaco, si è espresso Luciano Ciocchetti (Fdi), vicepresidente della Commissione Affari sociali della Camera: “Stiamo lavorando alla riforma della governance dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) che speriamo dal 1 ottobre possa vedere la luce con una nuova organizzazione molto più semplificata. Ma soprattutto che possa stare al passo di tutte le altre realtà europee nell’approvazione di farmaci, di innovazioni farmacologiche, di vaccini e di tecnologie per il trattamento di patologie per le quali, ad oggi, ancora non esistono cure”.