Il 30 giugno è sempre più vicino, il futuro della Commissione tecnico scientifica e del Comitato Prezzi e Rimborsi dell’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco (prevista dal CD Milleproroghe), è sempre più incerto. La loro nomina, avvenuta il 20 settembre 2018, è scaduta il 20 settembre 2021.
Le ipotesi sul tavolo: proroga o Commissione Unica?
Rumors raccolti da true-news.it parlano di una ulteriore proroga delle commissioni in attesa dell’agognata riforma dell’ente. Speranza vorrebbe ristrutturare l’Aifa ma continua a prendere tempo. Così, nel frattempo, i membri di CTS e CPR continuerebbero a essere gli stessi salvo cambiamenti dell’ultim’ora. Altre ipotesi, però, sarebbero sul tavolo: si vocifera anche di un Commissione Unica che sarebbe possibile tramite ricorso a legge ordinaria e decreti interministeriali, d’intesa con la Conferenza delle Regioni. Questo percorso – decisamente più impegnativo – coinvolge una tempistica molto ampia (alcuni mesi) in cui dovranno essere portati avanti le trattative tra le varie parti e dovrebbe essere approvata una legge in Parlamento che modifichi il decreto-legge 269/2003 entro la scadenza del 30 giugno. Ma il tempo stringe e dal Ministero tutto tace. Oppure si potrebbe optare per la nomina di nuovi membri di CTS e CPR attraverso il percorso canonico già tracciato dal Decreto-legge 269 del 2003.
Maria Cristina Cantù: “Il CTS va snellito, il CPR va rafforzato”
Nel frattempo, la senatrice della Lega, Maria Cristina Cantù, contattata da true-news.it, lancia alcune proposte sul futuro di CTS e CPR, due organi di fondamentale importanza per il settore farmaceutico: il primo, che ha durata quinquennale, si occupa della valutazione dei farmaci, il secondo, è caratterizzato da esperti nell’ambito dell’economia sanitaria e nell’impostazione dei prezzi dei medicinali. Poteri da cui dipendono i costi dei farmaci per i pazienti e le istituzioni e che incidono sui bilanci delle società farmaceutiche. I componenti non di diritto durano in carica tre anni: possono ricevere un rinnovo per una sola volta. Del CTS e del CPR fanno parte, di diritto, il direttore generale dell’Aifa – attualmente è Nicola Magrini – e un membro dell’Istituto Superiore di Sanità . Un altro componente viene nominato dal MEF, altri 4 dalle Regioni, altri tre dalla conferenza Stato Regioni.
Secondo la senatrice “ il primo va snellito e finanche accorpato perché dovrebbe ratificare le decisioni dell’EMA, l’altro andrebbe rafforzato perchè i prezzi dovrebbero essere analizzati con dovizia di particolari”.
Il futuro dei comitati di Aifa secondo Cantù: “Va rivista la catena decisionale”
Cantù guarda al futuro dei comitati di Aifa: “Ritengo – continua – che nell’attuale disciplina via sia una pluralità di soggetti che devono intervenire nella catena decisionale che ha necessità di essere rivista in una logica di effettiva applicazione dei principio di analisi dei costi e dei prezzi a livello di AIFA”.
Per ciò che concerne il valore clinico, Cantù sostiene un approccio sovranazionale e europeista: “La verifica dei farmaci potrebbe benissimo essere demandata come sistema europeo ad EMA evitando ripetitività di analisi, tra l’altro disponendo di dati e flussi informativi sovranazionali provenienti da innumerevoli fonti tra cui il produttore e i vari Stati membri. I dati incrociati possono innalzare il valore tecnico scientifico di giudizio mentre i prezzi giustamente devono tenere conto di una serie di fattori dei vari Stati membri – fra cui il potere di acquisto, i costi infrastrutturali, quelli della logistica e tutta un’altra serie di costi variabili che si differenziano da Paese a Paese – il che suggerisce l’ascrizione della competenza ad un’Agenzia nazionale rafforzandola affinché dia risposte in tempi rapidi”.