Il primo semestre del 2024 ha evidenziato dinamiche significative nella spesa farmaceutica italiana, fotografate dal Monitoraggio dell’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco). I dati riportano un incremento complessivo della spesa, trainato in particolare dall’aumento dei costi per farmaci innovativi e oncologici. Tuttavia, il contesto italiano si inserisce in un trend globale che pone sfide complesse: bilanciare l’accesso alle cure con la sostenibilità economica.
Spesa farmaceutica: i numeri del primo semestre 2024
Nel periodo gennaio-giugno, la spesa farmaceutica per acquisti diretti – composta prevalentemente da medicinali a uso ospedaliero – ha raggiunto 7,687 miliardi di euro, corrispondenti all’11,59% del Fondo Sanitario Nazionale. Questo rappresenta uno scostamento di 2,181 miliardi di euro rispetto al tetto programmato, in crescita dello 0,6% rispetto al 2023.
I farmaci innovativi hanno visto un’impennata del 20,9%, attestandosi a 502 milioni di euro, mentre i medicinali di fascia C acquistati dalle Regioni hanno registrato un calo del 9,9%, con una spesa complessiva di 389 milioni.
Farmaceutica convenzionata: tra tetti e pay-back
Nel settore della farmaceutica convenzionata – quella relativa ai medicinali distribuiti dalle farmacie – la spesa si è mantenuta 296 milioni di euro sotto il tetto programmato, pur registrando una lieve crescita dello 0,6% rispetto allo stesso periodo del 2023. Questo incremento è attribuibile al nuovo criterio di remunerazione delle farmacie introdotto dalla Legge Finanziaria 2024.
La quota di compartecipazione dei cittadini per il pagamento della differenza tra farmaci generici e originator si è attestata a 545 milioni di euro, un dato che continua a riflettere l’importanza di politiche volte a incentivare l’uso dei generici per contenere i costi.
Le cause dell’aumento: innovazione e demografia
Secondo il Presidente dell’AIFA, Robert Nisticò, l’aumento della spesa è un fenomeno che riflette dinamiche strutturali e globali. “La crescita della spesa per acquisti diretti è legata in gran parte ai farmaci oncologici ospedalieri, ma anche all’innovazione farmacologica e all’invecchiamento della popolazione,” ha dichiarato Nisticò.
L’Italia, come altri Paesi avanzati, si trova a gestire un aumento delle richieste assistenziali legate al cambiamento demografico. A questo si aggiunge il rapido progresso della ricerca scientifica, che offre nuove opportunità terapeutiche ma con costi crescenti.
Strumenti di controllo: tra contrattazione e pay-back
Per contenere la spesa, l’AIFA utilizza strumenti consolidati come la contrattazione dei prezzi, che rimangono tra i più bassi in Europa, e le procedure di pay-back, che nel 2024 porteranno circa 2 miliardi di euro nelle casse dello Stato. Tuttavia, Nisticò sottolinea che questi meccanismi, sebbene efficaci, non bastano da soli.
“È necessario lavorare sull’assegnazione dei budget alle aziende ospedaliere e sui controlli delle prescrizioni,” ha aggiunto. L’appropriatezza e l’aderenza alle terapie rimangono temi cruciali, come evidenziato anche nel Rapporto OsMed.