Un anno passato “da protagoniste”. Prima con “i tamponi”; poi con la “campagna vaccinale”. Le farmacie hanno dimostrato quest’anno una volta di più di essere un reale presidio territoriale del sistema sanitario regionale e nazionale”. Così Annarosa Racca, Presidente di Federfarma Lombardia, parlando con True Pharma a margine di “Salute Direzione Nord – Turning Point” dove è intervenuta il 28 maggio durante il panel “Ripensare la sanità – Ripartire dalle basi del sistema”. (Guarda il video).
“Una presenza” costante quella delle farmacie, la definisce la numero del settore in Lombardia. “Lo hanno dimostrato con la loro presenza stando vicino alle persone con tutte quelle che sono state le modifiche normative, lo hanno dimostrato aumentando quei servizi che tanti anni fa avevamo immaginato con la Farmacia dei Servizi che nel tempo è diventata sempre più realtà” dice a True Pharma.
Ora? Per realizzare a pieno la farmacie del futuro “il Recovery Fund deve riconoscere questo ruolo e dare la giusta importanza e fondi alle farmacie rurali e tutte le altre proprio per aiutarle a diventare il presidio prossimale vicino alla casa di ogni cittadino, in grado di dare quelle risposte moderne, all’avanguardia, tecnologiche, che le persone si aspettano”.
Un primo tassello nei documenti italiano del Piano naziuonale di ripresa e resilienza inviati a Bruxelles è già stato messo. Settantaduemila (72mila) euro di “investimenti in media per ogni farmacia”: 48mila dalla “contribuzione pubblica” e altri 24mila dal privato con un sistema di cofinanziamento. In totale 100 milioni di euro di risorse pubbliche che potrebbero diventare 150 milioni con il contributo privato. Da destinare a 4119 “farmacie rurali” che “operano nei comuni italiani con meno di 3mila abitanti” a cui nel tempo sono stati tagliati i sussidi regionali a causa della riduzione del bacino d’utenza.
Lo si legge negli allegati in inglese al Recovery Plan italiano inviato dal governo Draghi a Bruxelles e in queste settimane al vaglio delle autorità europee. È il capitolo dedicato alle “Strutture sanitarie di prossimità territoriale”. Si legge che il governo stanzierà 100 milioni di euro di risorse per le farmacie collocate nelle aree più remote e rurali del Paesi. Dove complessivamente abitano circa 5 milioni di italiani. Una misura che risponde alla logica di rafforzare i primi presidi sanitari territoriali e di valorizzare la funzione sociale delle farmacie che servono una piccola comunità. “Ci attendiamo – scrive il governo – che quasi la metà delle farmacie rurali nei comuni con meno di 3mila abitanti possa beneficiare di questo intervento, con un investimento medio per farmacia pari a 72mila euro”.