Dopo la pandemia di Covid, le nuove diagnosi di asma in Italia sono calate del 12% rispetto al 2019.
Le richieste di visite di controllo dallo pneumologo nel 2022 sono calate del 35% rispetto al 2019
Parallelamente le richieste di visite di controllo dallo pneumologo nel 2022 sono calate del 35% rispetto al 2019. I dati emergono da una ricerca dell’Osservatorio sulla salute di Iqvia, diffusa nella Giornata mondiale dell’Asma, che quest’anno ha come tema ”Asma: curare tutti” (Asthma Care for All).
La patologia è in aumento rispetto all’anno scorso
Dai dati risulta che la patologia è in aumento rispetto all’anno scorso, ma che nel periodo post-Covid sono aumentate le difficoltà di accesso alle cure specialistiche. Negli anni post-pandemici, infatti, è cresciuta la quota di pazienti asmatici in carico solo al medico di medicina generale ed è scesa la quota dei malati co-gestiti o trattati solo dallo specialista pneumologo o dall’allergologo. Eppure, nei centri specialistici i pazienti con Asma severa sono cresciuti del 19% rispetto al 2020 e i pazienti trattati con farmaci biologici sono aumentati del 66%.
L’uso dei nuovi farmaci permette di gestire anche le altre comorbidità
L’obiettivo della giornata mondiale è di aumentare la conoscenza generale sull’ASMA, promuovere l’importanza della diagnosi precoce, del trattamento efficace e aiutare i pazienti a gestire al meglio la loro malattia. L’uso dei nuovi farmaci permette, oltretutto – si evidenzia in una nota – di gestire anche le altre comorbidità come la rinosinusite, la poliposi nasale, la dermatite atopica e l’orticaria.