Durante l’Investor Day svoltosi il 21 maggio a Cambridge, AstraZeneca ha delineato il suo piano strategico. Obiettivo: diventare una delle aziende farmaceutiche a più rapida crescita entro il 2030. Pascal Soriot, amministratore delegato dell’azienda, ha annunciato l’obiettivo di fatturato a 80 miliardi di dollari, segnando un incremento del 75% rispetto ai 45,8 miliardi di dollari registrati l’anno scorso.
L’obiettivo è ambizioso, considerando che, per raggiungere questa cifra, AstraZeneca dovrà crescere di oltre l’8% all’anno per sette anni. Questa crescita prevista supera le aspettative di crescita annuale di altre importanti aziende farmaceutiche come GSK e Johnson & Johnson, che prevedono una crescita del 5%-7% annuo, e Novartis con il 5%.
AstraZeneca prevede di espandere la sua presenza in settori critici come l’oncologia, il biofarmaceutico e le malattie rare. L’azienda ha anche in programma di lanciare 20 nuovi farmaci entro il 2030, alcuni dei quali potrebbero generare ciascuno fino a 5 miliardi di dollari di fatturato. Inoltre, AstraZeneca si impegna a investire in nuove tecnologie e piattaforme trasformative per supportare questa crescita.
Nonostante l’ottimismo, ci sono sfide significative all’orizzonte, tra cui la scadenza brevettuale di alcuni farmaci chiave come Farxiga, Lynparza, Tagrisso e Calquence. Gli analisti di Jefferies sottolineano che AstraZeneca dovrà realizzare una “crescita del settore superiore alla media” a partire dal 2026 per raggiungere il suo ambizioso obiettivo.
In risposta alle crescenti preoccupazioni ambientali, AstraZeneca ha annunciato piani per “disaccoppiare” le proprie emissioni di carbonio dall’aumento dei ricavi. L’azienda mira a eliminare le emissioni di anidride carbonica per gli ambiti 1 e 2 entro il 2026, mentre prevede di dimezzare le emissioni dell’ambito 3 entro il 2030. Questi sforzi si inseriscono in un contesto più ampio di responsabilità ambientale, con l’obiettivo di raggiungere zero emissioni nette su base scientifica entro il 2045.