Tra pubblica e privata sono stati spesi 32,2 miliardi di euro con un incremento del 3,5% rispetto all’anno della pandemia. Sono i numeri che emergono dall’ultimo rapporto Osmed-Aifa sull’uso dei farmaci in Italia nel 2021.
Magrini: “Spesa sanitaria pubblica sotto controllo”
Un volume corposo, composto da ben 784 pagine, aperto dalla prefazione dell’ad di Aifa, Nicola Magrini secondo cui “la spesa sanitaria pubblica è da considerarsi sotto controllo dal momento che “che cresce a ritmi meno sostenuti rispetto alle altre componenti della spesa sanitaria (personale, assistenza ospedaliera, ecc.) anche se con numerosi ambiti di miglioramento per una prescrizione basata sulle migliori evidenze scientifiche e più omogenea sull’intero territorio nazionale”.
Spesa pubblica: + 2,6%
La spesa pubblica nel 2021 è stata, infatti, pari a 22, 3 miliardi: ha rappresentato il 69,2% di quella totale ed è aumentata del 2,6%. 2,3 i miliardi spesi per le cure contro il Covid-19 tra vaccini, antivirali e anticorpi monoclonali. “Per questo – ha aggiunto Magrini – l’andamento della spesa negli ultimi anni , prosegue Magrini, va visto come “un risultato virtuoso di Aifa, del Ssn e dei Ssr, avendo consentito pieno accesso in tempi relativamente rapidi a tutte le terapie innovative”. In aumento anche la spesa per le nuove entità terapeutiche, arrivata circa 8.291 milioni di euro nel 2021: in prima linea i farmaci antineoplastici e gli immunomodulatori.
6 cittadini su 10 hanno ricevuto almeno una prescrizione
Nel 2021, così come nel 2020, poco più di 6 cittadini su 10 hanno ricevuto almeno una prescrizione di farmaci. La spesa pro capite e dei consumi aumenta con il crescere dell’età: la popolazione con più di 64 anni ha assorbito oltre il 70% della spesa e delle dosi, soprattutto nelle Regioni del Sud. Cresce anche il numero delle confezioni pro capite nei bambini fino a 5 anni.
Cattani (Farmindustria): “Importante capire come ottimizzare risorse stanziate”
“In Italia la spesa farmaceutica pubblica è complessivamente sotto controllo”, afferma il presidente di Farmindustria, Marcello Cattani. “Quindi la priorità non è, come alcuni chiedono, una revisione dei prontuari regionali o tagli della spesa ma capire come ottimizzare le risorse stanziate e sottoutilizzate” Ad esempio, “nei fondi per i farmaci innovativi, nel 2021 gli avanzi sono stati di 800 milioni di euro, nel 2022 oltre 900 e supereranno il miliardo nel 2023”, conclude il presidente di Farmindustria.