Nell’ambito del Programma Nazionale di Health Technology Assessment per i dispositivi medici 2023-2025, l’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali (Agenas) ha avviato a fine agosto una valutazione HTA dei sistemi di chirurgia robotica destinati alla chirurgia generale, ginecologica, ostetrica e urologica.
Questa iniziativa, realizzata grazie al contributo economico del Ministero della Salute, mira a fornire indicazioni utili alle aziende sanitarie che già utilizzano robot chirurgici e a quelle che stanno valutando un simile investimento nel breve e medio termine.
Un passo ormai indispensabile, considerando l’espansione del mercato dei robot chirurgici, utilizzati sempre più anche nella chirurgia ortopedica, e la necessità per le aziende di bilanciare efficacia terapeutica e appropriatezza degli investimenti.
I produttori e distributori delle tecnologie in esame hanno tempo fino a lunedì 9 settembre per candidarsi alla valutazione HTA che Agenas avvierà già dal giorno successivo.
In una nota pubblicata sul proprio sito e diffusa attraverso i social network, l’Agenzia invita le aziende interessate a inviare un’email all’indirizzo pec [email protected], specificando nell’oggetto “Manifestazione di interesse a fornire informazioni ai fini della valutazione HTA di sistemi di chirurgia robotica”. Nella comunicazione dovranno essere indicati anche il nominativo di un referente aziendale, completo di email e numero di telefono.
A partire dal 10 settembre, Agenas invierà un questionario ai referenti aziendali, richiedendo dettagli sulle caratteristiche tecniche, aspetti regolatori e evidenze scientifiche relative agli aspetti clinici, economici e organizzativi legati all’uso dei sistemi di chirurgia robotica oggetto della valutazione.
Il questionario dovrà essere completato e restituito allo stesso indirizzo pec entro il 27 settembre.
Successivamente, Agenas procederà con il processo di valutazione HTA, richiesto da tempo dagli specialisti. Entro il 2025, il quadro relativo al reale valore aggiunto dei robot chirurgici negli ospedali italiani sarà più chiaro.