Durante la seduta della Camera dei Deputati del 29 gennaio è stato annunciato un passo importante nel monitoraggio e nella regolamentazione del settore farmaceutico europeo: la Commissione Affari Sociali ha infatti ricevuto l’incarico di esaminare la relazione dell’Unione Europea relativa all’applicazione delle norme sulla concorrenza nel settore farmaceutico per il periodo 2018-2022. Questo documento, denominato COM(2024) 36 final, offre una panoramica dettagliata su come l’Unione Europea e le autorità nazionali garanti della concorrenza abbiano collaborato per garantire la disponibilità di medicinali innovativi a prezzi contenuti, un obiettivo che ha assunto un’importanza cruciale durante la pandemia di COVID-19.
Il rapporto evidenzia il ruolo vitale delle politiche antitrust e di controllo delle concentrazioni nel mantenere un mercato farmaceutico equo e competitivo, assicurando che i pazienti abbiano accesso a un’ampia gamma di opzioni terapeutiche senza dover affrontare costi proibitivi. Le conclusioni della relazione sono significative: l’applicazione delle norme antitrust ha portato alla riduzione dei prezzi dei farmaci e alla penalizzazione di pratiche anticoncorrenziali attraverso 26 decisioni, che hanno comportato ammende superiori a 780 milioni di euro e impegni legalmente vincolanti da parte delle aziende coinvolte.
Tra le pratiche anticoncorrenziali identificate figurano l’abuso del sistema brevettuale, la denigrazione dei prodotti concorrenti, gli accordi pay-for-delay e i prezzi eccessivi per i medicinali non protetti da brevetto. Queste azioni non solo danneggiano la concorrenza ma limitano anche l’accesso dei pazienti a trattamenti essenziali.
Il monitoraggio delle fusioni nel settore farmaceutico ha ulteriormente contribuito a mantenere un ambiente competitivo, con la Commissione che ha esaminato oltre 30 operazioni e sollevato obiezioni in cinque casi, garantendo così che tali aggregazioni non compromettessero la disponibilità di opzioni terapeutiche a prezzi accessibili.
La relazione sottolinea anche l’importanza della sensibilizzazione e della cooperazione tra le autorità garanti della concorrenza, con 60 attività di sensibilizzazione volte a promuovere pratiche leali e competitive tra gli operatori del settore. Questo approccio proattivo è stato particolarmente evidente durante la pandemia di COVID-19, quando la Rete europea della concorrenza ha adottato un approccio comune per l’applicazione del diritto della concorrenza, affrontando le sfide uniche poste dalla crisi sanitaria.
Infine, la relazione anticipa le future direzioni della politica di concorrenza nel settore farmaceutico, con il pacchetto farmaceutico del 2023 che propone una revisione della legislazione dell’UE sui prodotti farmaceutici. Questa revisione mira a rendere i medicinali più accessibili, disponibili ed economicamente sostenibili, tenendo conto delle peculiarità del settore e del contesto normativo generale.