“Fuori la polititica dalle nomine della sanità. E’ lo slogan con cui il senatore PD Andrea Crisanti ha presentato una petizione online e un disegno di legge ” che intende modificare le procedure di nomina dei dirigenti del Servizio Sanitario Nazionale”.
L’obiettivo è quello di togliere ai presidenti di Regione il potere assoluto di nominare i dirigenti del Servizio sanitario nazionale e restituirlo ai cittadini”. Recita il testo: “Il ddl prevede che i dirigenti siano nominati da una Commissione istituita dall’Anac e composta da rappresentanti dei medici, degli operatori sanitari, da un rappresentante delle associazioni dei pazienti e da uno delle istituzioni territoriali. La Commissione si sostituirà alla Regione per decidere a chi affidare il prezioso compito di gestire le nostre Usl e i nostri ospedali”, continua Crisanti.
Crisanti: “In questo modello viene a mancare il principio di indipendenza tra il controllore (l’organo politico) e il controllato (l’organo amministrativo)”
“In questo modello viene a mancare il principio di indipendenza tra il controllore (l’organo politico) e il controllato (l’organo amministrativo)”, aggiunge Crisanti. Un conflitto d’interessi che in nessun altro sistema verrebbe permesso: la divisione dei poteri è da sempre il criterio principe per garantire il buon funzionamento di qualunque organizzazione, sia nel pubblico che nel privato. A 30 anni di distanza gli effetti di questa gestione sono sotto gli occhi di tutti».
Le critiche: “La commissione sarebbe immune da amicizie e raccomandazioni?”
Non sono mancate le critiche al disegno di legge e le analisi negative. Su Quotidiano Sanità, Marco Geddes da Filicaia fa notare: “Immagino che il senatore Crisanti ritenga che la Commissione da lui ipotizzata, composta da medici, operatori sanitari, rappresentanti delle associazioni dei pazienti nonché delle istituzioni territoriali sarà platonicamente immune da amicizie, parentele, raccomandazioni e connessioni professionali e politiche... Una volta effettuate le proprie scelte la Commissione porterà al ministro della Salute l’elenco dei prescelti e il titolare del Dicastero, con apposito decreto, provvederà alla nomina?
Faccio sommessamente notare che questa strampalata procedura potrebbe avere una qualche giustificazione se la sanità nel nostro Paese fosse materia riservata al Governo nazionale”.
I direttori Asl contro Crisanti: ” La nostra è o non è una professionalità?”
Intervistata da Lo Spiffero, Chiara Serpieri, attuale direttore generale dell’Asl del Verbano-Cusio-Ossola e, precedentemente, dell’azienda di Vercelli, spiega:
“Noi siamo valutati al momento dell’ingresso nell’elenco degli idonei: quest’anno oltre mille persone su centinaia di migliaia di dipendenti del servizio. Le aziende sanitarie sono circa 200 e che ci sia un parterre di mille persone tra le quali scegliere mi sembra un aspetto positivo. La nostra è o non è una professionalità? Se lo è, va valutata come tale e va considerato che è di alto profilo perché risponde da un lato delle scelte tecniche che pone in atto e dall’altro di pianificazioni strategiche che vengono fatte a livello politico. È un ruolo di confine”.