Il Consiglio dei Ministri ha approvato martedì 26 marzo il DDL Semplificazioni. Tra gli obiettivi, in ambito sanitario, semplificare e digitalizzare i procedimenti relativi alle attività economiche e ai servizi a cittadini e imprese, oltre allo snellimento della burocrazia e all’istituzione delle “farmacie dei servizi”, strutture che, secondo quanto delineato dal governo, potranno offrire una gamma più ampia di servizi, tra cui la dispensazione di dispositivi medici per pazienti in assistenza domiciliare, residenziale e semiresidenziale e servizi di analisi di prima istanza, come test per glicemia e emoglobina, molto utili per il trattamento di patologie come il diabete.
Novità importanti anche per i farmacisti, che previa adeguata formazione potranno somministrare vaccini a soggetti di età superiore ai dodici anni, seguendo le indicazioni del Piano nazionale di prevenzione vaccinale. Il DDL prevede inoltre l’introduzione di test diagnostici per contrastare l’antibiotico-resistenza e la libertà di scelta per il paziente del medico di medicina generale o del pediatra tra quelli convenzionati con il servizio sanitario regionale.
Sul fronte della telemedicina, il disegno di legge introduce la telecertificazione, che verrà regolamentata da specifici accordi in sede di Conferenza Stato-Regioni, su proposta del Ministero della Salute. In previsione del Giubileo del 2025, il DDL include anche disposizioni per potenziare le attività di vigilanza e controllo igienico-sanitario nei principali porti e aeroporti, con nuove possibili assunzioni a tempo determinato.
Il provvedimento rappresenta un passo avanti verso l’ottimizzazione e la modernizzazione dei servizi offerti ai cittadini non solo in campo sanitario, ma anche nella gestione più efficiente delle attività economiche e burocratiche. Inoltre, il DDL apre alla collaborazione tra farmacie di diverse aziende e franchising attraverso la stipula di specifici “contratti di rete”. Obiettivo, incentivare la gestione integrata e cooperativa dei servizi sanitari a livello locale.
Il disegno di legge tocca anche il tema dei pazienti sordociechi: viene esteso infatti il riconoscimento dei diritti della categoria a tutti coloro che presentano compromissioni combinate della vista e dell’udito a prescindere dall’età di insorgenza delle stesse.