di Francesco Floris
Per Andrea Costa ci saranno partite importanti da gestire sull’edilizia sanitaria, l’igiene e la sicurezza degli alimenti per la nutrizione umana, la medicina sportiva e gli atti relativi alla lotta contro il doping nello sport che, nell’anno delle Olimpiadi di Tokyo post pandemia – ci si augura – e a poche settimane dalla sentenza sul caso di Alex Schwazer e la Wada, assumono un significato simbolico particolare. Per Pierapaolo Sileri, invece, potere di firma per gli atti sulla ricerca scientifica e tecnologica, la disciplina dei medici militari e dei corpi delle forze dell’ordine, la competenza sui dispositivi medici e sulle malattie rare.
A Sileri la ricerca
Sono ufficiali le deleghe dei due nuovi sottosegretari alla Salute del governo guidato da Mario Draghi. Il Cinque Stelle Sileri, confermato, si prende anche l’assistenza sanitaria negli istituti penitenziari, il monitoraggio delle politiche sanitarie relative all’invecchiamento della popolazione, i rapporti con Miur, università e enti di ricerca nazionali e internazionali e tutta la partita su finanziamento e stabilizzazione del personale precario della ricerca, dopo che è emerso come anche all’ultimo modello messo in campo, quello della “Piramide del Ricercatore”, serva più di un correttivo.
A Costa dipendenze e prevenzione
Per lo spezzino Andrea Costa invece, atterrato in extremis nella rosa di 39 nomi inseriti nella squadra del governo Draghi in quota Maurizio Lupi dopo l’acceso consiglio dei ministri serale del 24 febbraio, ecco arrivare anche deleghe pesanti come “sanità e ambiente”, il monitoraggio dei percorsi terapeutici connessi al fenomeno delle dipendenze, la prevenzione sanitaria, la relazione tra politiche per la salute e sport e la delega a rappresentare il ministro a Montecitorio e a Palazzo Madama.
Entrambi avranno il ruolo di sostituire il ministro Roberto Speranza nel rapporto con gli enti locali e le autonomie alla Conferenza Stato-Regioni e Stato-Città, potranno rispondere alle interrogazione a risposta scritta presentate da deputati e senatori e firmare le richieste di parere al Consiglio di Stato o altri organi e istituzioni su questione che non rivestono carattere generale o principio.