Il 30 luglio è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto del Ministero della Salute contenente le indicazioni per ottenere il certificato di oblio oncologico. Questo provvedimento, atteso dopo il decreto di aprile che elencava le patologie oncologiche con termini inferiori rispetto a quelli previsti dalla legge sull’oblio oncologico del 2023, rende operativo il diritto alla cancellazione di alcuni limiti precedentemente applicati a chi aveva avuto una malattia oncologica, come nel caso di mutui e adozioni.
La procedura
L’articolo 1 del decreto stabilisce che “il soggetto interessato, già paziente oncologico”, deve presentare “istanza eventualmente corredata dalla relativa documentazione medica, di rilascio del certificato che attesta l’avvenuto oblio oncologico, a una struttura sanitaria pubblica o privata accreditata o ad un medico dipendente del Servizio sanitario nazionale nella disciplina attinente alla patologia oncologica di cui si chiede l’oblio o al medico di medicina generale oppure al pediatra di libera scelta, che forniscono all’interessato le informazioni di cui all’art. 13 del regolamento (UE) 2016/679”.
Rilascio del certificato
Secondo l’articolo 2 del decreto, la certificazione deve essere rilasciata entro trenta giorni dalla richiesta, se sussistono i presupposti temporali (decennali o quinquennali) richiesti dalla legge n. 193 del 2023 e dai successivi decreti attuativi che indicano, per specifiche patologie oncologiche, termini inferiori di guarigione. Inoltre, ai fini della tutela dei dati personali, l’istanza e i relativi allegati devono essere cancellati dopo dieci anni. I soggetti deputati a ricevere la certificazione devono procedere alla cancellazione della stessa trascorsi dieci anni.
Utilità del certificato
Franco Perrone, presidente dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM), ha sottolineato che la certificazione servirà esclusivamente a una minoranza di ex pazienti oncologici. Questa certificazione è necessaria solo per coloro che hanno già contratti o assicurazioni in essere e che hanno bisogno di modificare clausole peggiorative legate alla precedente dichiarazione di una neoplasia. Perrone ha chiarito che il rilascio di tale certificazione non è obbligatorio o necessario per tutti gli ex pazienti oncologici.
Il diritto all’oblio
L’oblio oncologico è già un diritto sancito dalla legge approvata il 5 dicembre 2023, che tutela gli ex pazienti oncologici dalle discriminazioni legate alla malattia. La legge prevede che, trascorso il tempo stabilito dal termine dei trattamenti per le varie neoplasie (da 1 a 5 o 10 anni), queste persone non siano più obbligate a fornire informazioni né a subire indagini in merito alla loro pregressa neoplasia. Dunque, l’oblio è automatico e non richiede dichiarazioni o certificazioni da parte degli ex pazienti.
Il certificato è necessario solo per chi, avendo già in essere mutui o assicurazioni con clausole peggiorative a causa della dichiarazione di una neoplasia, desidera ora modificare tali condizioni. Presentando il certificato, queste persone possono chiedere l’eliminazione di clausole svantaggiose, come il calcolo di un premio assicurativo più alto.