Istituzione di un Garante nazionale; unificazione deggli accertamenti concernenti l’invalidità civile; e valutazione multidimensionale della disabilità al fine di raggiungere progetti di vita personalizzati e indipendenti. Il Governo viaggia spedito verso la Legge Delega in materia di disabilità. Approvata in Consiglio dei Ministri lo scorso 27 ottobre, spetta ora alla Ministra Erika Stefani, che ha già relazionato in Parlamento, indicare le misure chiave per una delle riforme agganciate al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. È la missione 5 del Piano (Inclusione e coesione sociale) a contenere le indicazioni di una riforma ad hoc: la legge quadro sulla disabilità, collegata alla manovra di bilancio 2021-2023. Il 15 novembre in Commissione Affari sociali alla Camera dei Deputati è stato il turno dell’audizioni con FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) e FAND (Federazione tra le Associazioni Nazionali delle Persone con Disabilità) che si sono espresse in maniera positiva pur depositando una memoria contente proposte emendative al Disegno di Legge Delega al Governo. Due fra le associazioni più rappresentative che si sono richiamate nel loro appello alla politica alle Convenzioni internazionali in materia.
Disabili: secondo l’Istat sono oltre 3 milioni in Italia
Di certo nel corso dell’iter ora serviranno una serie di decreti legislativi. Che secondo le intenzioni di Palazzo Chigi e della Ministra Stefani si muovono lungo 7 diversi assi. Il primo – fondamentale – è quello che riguarda la definizione stessa della condizione di disabilità e la semplificazione della normativa di settore. I dati italiani parlano di 3 milioni e 150mila persone con disabilità secondo l’Istat, il 5,2 per cento della popolazione. Numeri che però sono lontani da quelli indicati nelle statistiche internazionali. Infatti l’Oms stima il numero delle persone con disabilità nel 15 per cento della popolazione mondiale (più di 1 miliardo di persone) e l’Unione europea nel 16 per cento dei cittadini comunitari (circa 90 milioni).
Tra le priorità del Governo digitalizzazione e informatizzazione dei processi
Cruciale anche in questo senso sarà il processo di “digitalizzazione” e “informatizzazione dei processi valutativi e di archiviazione” che il Governo ha indicato fra le priorità: significa sviluppare processi valutativi digitali nell’ambito degli interventi previsti nel Pnrr che, pur mantenendosi rispettosi del principio della riservatezza dei dati personali, concorrano all’istitu zione di piattaforme informatiche interoperabili per raccogliere informazioni relative allo status della persona, compresa la condizione di disabilità e, dall’altro lato, sui benefìci economici, previdenziali e assistenziali fruiti (che a oggi sono 4,5 milioni di prestazioni).
La competenza medico-legale passa ad un unico soggetto pubblico
Così come ai fini delle valutazioni e degli accertamenti concernenti l’invalidità civile (cecità civile, sordità civile, la sordocecità, l’handicap, anche ai fini scolastici, la disabilità prevista ai fini del collocamento mirato e ogni altro accertamento dell’invalidità) gli enti e i ministeri competenti dovranno conferire ad un unico soggetto pubblico “l’esclusiva competenza medico-legale sui processi valutativi di base” allo “scopo di uniformare in tutto il territorio nazionale gli aspetti organizzativi e procedurali, riducendo il contenzioso”.
Nasce il Garante Nazionale della disabilità
Tra le novità, allo stato attuale ci sono invece l’istituzione di un Garante Nazionale della disabilità, modellato come organo di natura monocratica sul calco del Garante per l’infanzia e l’adolescenza. Buone notizie anche dal lato inserimento lavorativo: i datori di lavoro pubblici devono nominare un responsabile del processo di inserimento lavorativo delle persone con disabilità garantisca la piena eguaglianza rispetto ai colleghi. Come anche la previsione, per i concessionari dei pubblici servizi, che li obbliga a indicare nella carta dei servizi i livelli di qualità del servizio erogato che garantiscano alle persone con disabilità l’effettiva accessibilità delle prestazioni.
L’obiettivo di progetti personalizzati e di vita indipendente
Tra i punti qualificanti indicati invece dal Governo Draghi, trovano spazio oltre a digitale, controlli e Garante Nazionale, i temi della “valutazione multidimensionale della disabilità” finalizzata al “progetto personalizzato e di vita indipendente” che riprende chiaramente la legge “Dopo di Noi” del 2016 focalizzata sui servizi per l’abitare e i modelli di assistenza personale autogestita e infine la “riqualificazione dei servizi pubblici in materia di inclusione e accessibilità”.