Dupilumab, un anticorpo monoclonale che inibisce i recettori delle interleuchine IL-4 e IL-13, ha ottenuto recentemente l’approvazione dell’Agenzia Europea del Farmaco (EMA) per il trattamento della broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) non controllata in pazienti con infiammazione di tipo 2. Questo farmaco è già impiegato con successo nell’asma severo e in altre patologie infiammatorie, come la dermatite atopica. La nuova approvazione si basa su due studi cardine, BOREAS e NOTUS, condotti su pazienti che presentano un livello elevato di eosinofili (≥300 cellule/μL) e una storia di riacutizzazioni frequenti, nonostante la terapia inalatoria ottimizzata.
Tre nuove analisi sul dupilumab al congresso ERS
Nel recente congresso della European Respiratory Society a Vienna sono stati presentati i risultati di tre analisi post-hoc dello studio BOREAS, che esplorano l’efficacia di dupilumab su sintomi respiratori, qualità della vita e funzione polmonare nei pazienti con BPCO.
Prima analisi: dupilumab e miglioramento dei sintomi respiratori
L’analisi ha valutato l’effetto di dupilumab sulla sintomatologia respiratoria quotidiana, utilizzando l’E-RS, un questionario che misura l’impatto dei sintomi respiratori sulla qualità della vita. I pazienti trattati con dupilumab hanno mostrato un miglioramento significativo nel punteggio E-RSrispetto al gruppo placebo dopo 52 settimane, con una riduzione dei sintomi come dispnea, tosse e sintomi toracici.
Seconda analisi: impatto sulla qualità della vita
Nella seconda analisi, i ricercatori hanno esaminato la qualità della vita dei pazienti utilizzando il questionario SGRQ, concentrandosi su quelli che non avevano avuto riacutizzazioni. Anche in questo gruppo, dupilumab ha portato a un miglioramento della qualità della vita correlata alla salute, con una riduzione dei sintomi che ha superato quella osservata nel gruppo placebo, dimostrando benefici non solo per i pazienti che subiscono riacutizzazioni, ma anche per i “non esacerbatori”.
Terza analisi: effetti sulla funzione polmonare
Nella terza analisi, i ricercatori hanno valutato la funzione polmonare misurando il volume espiratorio massimo nel primo secondo (FEV1) pre-broncodilatatore. Nei pazienti trattati con dupilumab, sia “esacerbatori” sia “non esacerbatori”, il farmaco ha indotto un miglioramento significativo della funzione polmonare rispetto al placebo, già evidente dopo 12 settimane.