Arriva il nuovo Piano nazionale vaccini 2023-25 con il nuovo calendario vaccinale per piccoli, ragazzi ed adulti. E una novità principale: le vaccinazioni saranno gratuite anche se si salta o si ritarda un vaccino la puntura di richiamo. Il nuovo Piano nazionale di Prevenzione vaccinale è oramai ai blocchi di partenza, in attesa del via libera definito da parte della Conferenza delle Regioni, dopo le modifiche apportate su richiesta degli stessi tecnici regionali.
Le novità
Tra le novità anche il vaccino contro il meningococco di tipo b, che viene raccomandato dal secondo al quinto mese di vita, con la possibilità di ampliare l’offerta alla fascia 12-18 anni a secondo della situazione epidemiologica della singola regione.
Ecco, punto per punto, le peculiarità del piano, così come analizzato dal Centro Studi di Inrete.
Gli obiettivi generali del Piano
Di seguito gli obiettivi generali del piano che, tra le ulteriori novità, predispone il Calendario vaccinale come documento distinto. E poi si prefigge di: mantenere lo status polio-free e raggiungere e l’eliminazione di morbillo e rosolia; rafforzare la prevenzione del cancro della cervice uterina e delle altre malattie HPV correlate; raggiungere e mantenere le coperture vaccinali target strutturando reti di prevenzione vaccinale. E promuovere interventi vaccinali nei gruppi di popolazione ad alto rischio per patologia.
Le criticità
Non mancano le criticità. Si parte dalla disomogeneità di offerte e coperture vaccinali per arrivare alle carenze in ambito comunicativo e di formazione. Si segnalano anche come obiettivi mancanti la riduzione delle diseguaglianze e la previsione di azioni per i gruppi di popolazione difficilmente raggiungibili. Oltre al fatto di completare l’informatizzazione e messa a regime delle anagrafi vaccinali e migliorare la sorveglianza delle malattie prevenibili da vaccino.
Polio free e eliminazione morbillo e rosolia
Ufficialmente libera dalla Polio dal 2002, l’Italia presenta però fattori di rischio per la reintroduzione di poliovirus selvaggi, tra cui il movimento di persone da e per i Paesi in cui la polio è ancora endemica, nonché gruppi di popolazione con bassi livelli vaccinali: nel 2020, le coperture vaccinali a 24 mesi sono scese al di sotto del target del 95%. Per questo, si ritiene necessario: potenziare l’offerta vaccinale territoriale, monitorare le coperture vaccinali e individuare aree a particolare rischio, aggiornare e applicare il Piano Nazionale di preparazione alla poliomielite oltre che migliorare la sorveglianza delle paralisi flaccide.
Per ciò che concerne morbillo e rosolia, secondo i dati del 2020, l’Italia è tra i 14 Paesi della Regione Europea dove il morbillo continua ad essere endemico. In particolare, dall’inizio del 2013 alla fine del 2019 sono stati segnalati 14.785 casi. Le coperture vaccinali avevano subito un calo dal 2013 (90,3%) al 2016 (87,3%), ma nel 2017 avevano iniziato a risalire, raggiungendo il 94,5% nel 2019. Bisogna, quindi: raggiungere e mantenere elevati livelli di copertura vaccinale per due dosi di vaccino MPR, a tutti i livelli amministrativi e migliorare la sensibilità del sistema di sorveglianza.
Prevenzione cancro cervice uterina e altre malattie HPV correlate
Quello alla cervice uterina, secondo i dati dell’OMS, rappresenta il 5° tumore più diffuso. In Italia nel 2020 si sono registrati 2.365 nuovi casi e 494 decessi. Le azioni strategiche prevedono: il coinvolgimento del territorio (PLS/MMG), degli specialisti e delle società scientifiche per rafforzare la vaccinazione; l’ampliamento accesso ai servizi vaccinali (open day, catch up, estensione gratuità); la campagna comunicativa e informativa e lo sviluppo di percorsi integrati, da prevenzione primaria, a prevenzione secondaria fino a follow up.
Copertura vaccinale: target e prevenzione
È necessario riorganizzare l’assetto dei Servizi Vaccinali attraverso nuovi modelli organizzativi e di monitoraggio. L’obiettivo è uniformare l’attività vaccinale sull’intero territorio nazionale, che oggi appare fortemente eterogeneo, così da soddisfare i Livelli Essenziali d’Assistenza (LEA).
Interventi vaccinali nei gruppi ad alto rischio
Si rende necessario abbandonare l’approccio passivo di richiesta da parte del soggetto interessato e centrare la promozione delle vaccinazioni sulle reti specialistiche di assistenza dei soggetti ad alto rischio. Come? Innanzitutto integrando i calendari vaccinali all’interno dei PDTA dei pazienti affetti da patologie croniche.
Riduzione disuguaglianze
Le campagne di vaccinazione non riescono ad includere trasversalmente tutti i gruppi sociali, in particolare diverse categorie c.d. hard to reach. Ciò è riconducibile a: difficoltà di identificazione e contatto; difficoltà di accesso ai servizi sanitari; basso livello educativo; diffidenza nei confronti delle strutture sanitarie.
Maggiore collaborazione tra i Servizi di Igiene e Sanità Pubblica delle ASL e i soggetti del Terzo Settore presenti sul territorio che permetterebbe di: aumentare il contatto tra il sistema sanitario e gli utenti, identificare i gruppi difficili da raggiungere e rafforzare la prevenzione vaccinale.
Informatizzazione e messa a regime delle anagrafi vaccinali
Con decreto-legge del 7 giugno 2017 n. 73 si è prevista l’istituzione, presso il Ministero della Salute, dell’Anagrafe Nazionale Vaccini(AVN) al fine di raccogliere i dati necessari a calcolare le coperture vaccinali, monitorare l’attuazione dei programmi vaccinali in atto su tutto il territorio e tenere traccia dei soggetti vaccinati e non, o di coloro esenti per pericoli alla salute. Questa attività dal 2018 è svolta da un gruppo di lavoro interno al Ministero con riguardo sia agli aspetti preventivi ed informativi e di sicurezza informatica.
Tra le azioni strategiche, spunta la capacità di porre attenzione al perfezionamento dell’accesso del cittadino ai propri dati vaccinali, sfruttando le potenzialità del Fascicolo Sanitario Elettronico.
Sorveglianza malattie prevenibili da vaccino
L’obiettivo è monitorare e sorvegliare l’insorgere e l’andamento delle malattie infettive è un’attività fondamentale in capo alla sanità pubblica, resa effettiva, dalla raccolta dei dati relativi ai casi di malattie infettive registrate nel territorio. Per i quali i dal 1990 vige l’obbligo di notifica. ll Ministero della Salute, nel 2022, ha sviluppato un nuovo sistema di segnalazione, il PREMAL.
Comunicazione, formazione e monitoraggio
La comunicazione in ambito vaccinale è finalizzata a costruire e mantenere la fiducia dei cittadini nei confronti delle vaccinazioni e delle istituzioni sanitarie. Si parla di alfabetizzazione sanitaria, ovvero la capacità delle persone di comprendere, interpretare e utilizzare le informazioni sanitarie per migliorare e mantenere un buono stato di salute.
Il monitoraggio degli obiettivi del PNPV è una parte rilevante della stessa strategia di implementazione. Un piano di monitoraggio che tenga conto degli indicatori già presenti nel PNP e nei LEA, sarà sviluppato separatamente dal presente piano per permetterne un facile aggiornamento. Istituzione, presso la Direzione Generale della prevenzione sanitaria del Ministero della salute, di una apposita Cabina di regia, con il compito di coordinare e monitorare la sua implementazione.