La Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici (Fnomceo) ha recentemente esternato il suo interesse a partecipare attivamente alla riforma dell’accesso alla Facoltà di Medicina. In una lettera indirizzata al ministro dell’Università e Ricerca, Anna Maria Bernini, il presidente Filippo Anelli ha sollecitato un incontro per discutere su come la Federazione possa contribuire a questo importante cambiamento.
La riforma del sistema di accesso alla Facoltà di Medicina è vista dalla Fnomceo come un passaggio cruciale per sostenere il Servizio Sanitario Nazionale attraverso una pianificazione accurata. Anelli ha espresso il sostegno di Fnomceo rispetto alla necessità di modificare i test di ingresso attuali, puntando su meccanismi di accesso più trasparenti e una riforma che valorizzi la reale preparazione degli studenti.
In particolare, c’è convergenza sulla possibilità di selezionare le domande per i test di accesso da una banca dati pubblica per consentire ai candidati una preparazione più adeguata. Anelli ha offerto la collaborazione di Fnomceo nella stesura dei quesiti, mostrando un forte interesse nel contribuire attivamente al processo.
La Fnomceo, nella lettera, sostiene anche l’importanza di un percorso di orientamento e formazione che non sia delegato esclusivamente all’Università, ma che inizi già dalle scuole superiori. Anelli ha citato l’esempio dei Licei con “Biologia a curvatura biomedica”, un progetto portato avanti insieme al ministero dell’Istruzione, come possibile modello per la riforma. In questi licei, gli studenti iniziano ad avvicinarsi al mondo della medicina già negli ultimi tre anni delle superiori grazie a lezioni frontali ed esperienze sul campo.
Un percorso formativo innovativo, che permette agli studenti di valutare le proprie motivazioni e inclinazioni e di rafforzare le competenze necessarie per superare con successo i test di accesso alla facoltà di Medicina. Anelli ha evidenziato che, grazie a questo approccio, i ragazzi possono capire se la professione medica è la loro vera vocazione: sebbene uno studente su due abbandoni il percorso, quelli che lo completano hanno probabilità più alte di superare il test di ingresso in Medicina.
Riguardo alla proposta di abolire il numero chiuso per la facoltà, la Fnomceo ritiene fondamentale una corretta programmazione dei fabbisogni di specialisti e medici di medicina generale, oltre che sulla quantità di medici che sarà necessaria nel futuro. Anelli ha sottolineato che le attuali strutture universitarie non sono attrezzate per sostenere un numero aperto di studenti. La Fnomceo suggerisci quindi un’apertura sostenibile, che non possa tradursi in un’abolizione del numero chiuso senza una corretta pianificazione dei fabbisogni di professionisti e pazienti. Altrimenti, si rischierebbe di creare un imbuto formativo, con medici laureati che non riescono a specializzarsi e una sovrabbondanza di professionisti che non soddisfa le reali necessità del Servizio Sanitario Nazionale. La federazione, quindi, si propone di collaborare attivamente con la Direzione generale delle professioni sanitarie del ministero della Salute per affrontare queste sfide.