Ancora fumata nera. Per la seconda volta in Conferenza Stato-Regioni non si è trovato l’accordo sulle risorse per il Piano nazionale vaccini 2023-2025. Il nodo centrale, che tiene divisi Mes e Regioni, è di tipo economico: le Regioni – come riporta Quotidiano Sanità – chiedono l’impegno del Governo “a verificare la possibilità di reperire le risorse necessarie per fare fronte a eventuali maggiori costi che dovessero emergere in esito al suddetto monitoraggio, sostenuti a partire dall’anno 2023”.
Il Mes non è d’accordo. Nella Conferenza di mercoledì 12 luglio i suoi rappresentanti non si sono presentati. Il rinvio della seduta è stato, così, inevitabile.
Le paure per il ritardo
Un rinvio che potrebbe creare problemi al punto che si stava pensando anche ad una proroga del vecchio Piano. In ogni caso prima della pausa estiva ci saranno altre due riunioni della Stato-Regioni e qualora Mef e Regioni trovassero la quadra la situazione potrebbe sbloccarsi. Si spera non ci siano ulteriori prolungamenti di tempo “tenuto conto che il nuovo Piano vaccinale prevede l’allargamento dell’offerta vaccinale e del numero di vaccini da somministrare per assicurare la copertura vaccinale a tutti i soggetti a rischio, esprime forte preoccupazione per i ritardi accumulati che non possono essere imputati alle Regioni, visto il mancato accoglimento da parte del Governo della richiesta di impegno a verificare la possibilità di reperire le risorse che dovessero rendersi necessarie per fare fronte a eventuali maggiori costi che dovessero emergere in esito al monitoraggio”.