Non saranno prorogati fino al 31 dicembre 2022, bensì al 15 ottobre, i componenti del Comitato prezzi e rimborso e della Commissione tecnico scientifica dell’Agenzia del farmaco. L’annuncio, contenuto nel Dl Semplificazioni, fa ben sperare per una riforma dell’Agenzia, attesa da tempo ma più volte sottoposta a proroghe. Che finora hanno tenuto sulle poltrone dei due organi gli stessi membri sia del cpr sia del cts.
“Ho proposto una commissione unica e su questo il direttore generale Magrini mi è venuto dietro”
Una divisione che il presidente di Aifa, Giorgio Palù, intervistato da true-news.it durante la sedicesima edizione di Salute Direzione Nord, punta a superare mostrandosi anche in linea con l’ad Nicola Magrini, con cui in passato c’erano stati screzi: “Io ho proposto una commissione unica e su questo il direttore generale Magrini mi è venuto dietro. L’’importanza di avere una commissione unica, che raggruppi farmacologi, economisti, ricercatori e clinici, è dettata dal fatto che si evitino i rimpalli perché l’Aifa è l’unica agenzia regolatoria europea che ha una commissione prezzi e questo è stato molto utile in passato: ha permesso all’Italia di avere sconti notevoli”.
Aifa e l’autonomia rispetto a Ema
Insomma, Palù propende per l’accorpamento degli organi che – secondo il presidente di Aifa – accorcerebbe di molto il percorso di approvazione dei farmaci e di regolazione dei costi. Aifa riveste un ruolo fondamentale nel sistema sanitario ed economico italiano. E lo si è visto durante la pandemia quando l’ente, di concerto con l’Ema, il suo gemello europeo, ha approvato i vaccini. Ma – ha spiegato Palù – “l’Aifa ha agito anche in autonomia, anticipando le indicazioni europee, sulla distribuzione dei farmaci antivirali e sulle terze dosi per i soggetti immuno-depressi”.
“Riforma anche della governance”
Secondo Palù, “la riforma deve comprendere anche la governance perché decisioni così importanti hanno bisogno di essere prese non da un organo monocratico ma da un organo consiliare che può essere il giusto contrappeso per decisioni che impattano, non solo sulla salute dei cittadini, ma anche sui costi dei farmaci e il bilancio nazionale”.
Palù: “Il Covid non è un epidemia”
Palù è intervenuto anche sul Covid in un momento in cui i contagi sono in risalita in tutta Italia e la pressione sugli ospedali torna a farsi sentire. Le misure di contenimento sono state allentante ma la variante Omicron 5 ha preso il sopravvento. “Non possiamo parlare di epidemia, cioè di un virus che si presenta in alcuni spot con stagionalità. Quindi dobbiamo ancora sorvegliarlo con attenzione. Ci ha insegnato molto perché, dal punto di vista meteorologico, stiamo conoscendo nuovi meccanismi di patogenesi e abbiamo scoperto una nuova malattia che riguarda le conseguenze a distanza che ci stanno portando a trovare nuovi farmaci e nuovi vaccini”.
“Necessaria allerta continua per nuove pandemie”
Quella del Covid non è l’unica pandemia da imparare a fronteggiare. “Il coronavirus ci ha insegnato che dobbiamo essere pronti a combattere contro nuove pandemie dal mondo animale e dall’ambiente che stiamo sconvolgendo. E’ necessaria un’allerta continua: è bene investire, come stiamo facendo, in ambito vaccinale, in una struttura di allerta e di preparazione alla risposta anche pandemica. E anche in Italia bisogna investire in in ricerca industriale”.