Si va avanti nonostante il no della Campania. Il Consiglio dei Ministri ha approvato, negli scorsi giorni, il Dpcm che recepisce il Dm 71 sulla Medicina Territoriale. La norma, che stabilisce gli standard per l’assistenza territoriale, si era scontrata, nella sede della Conferenza Stato-Regioni, contro il muro del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, secondo cui “non ci sarebbero le risorse a copertura delle assunzioni”. De Luca sollecita soprattutto l’autorizzazione a nuove assunzioni, visto il prolungato blocco del turn- over che ha depauperato gli organici medico-sanitari e ospedalieri dal 2007 in poi.
Ma il Governo, per superare lo stallo, ha agito direttamente, superando il veto della Campania. Il piano per la medicina territoriale investe nel complesso 8.042.960.665,58 euro, sommando gli investimenti della Missione 6 e le risorse del Fondo Complementare per l’investimento “Verso un ospedale sicuro e sostenibile” per un importo complessivo di 1.450.000.000 euro. Ma non ci sono impegni sul personale aggiuntivo.
Il nuovo assetto della medicina territoriale
La medicina territoriale si sviluppa sul Distretto sanitario e sulla Casa della Comunità, dove verrà assicurata ai cittadini una assistenza continua 24 ore al giorno anche nei giorni festivi. Snodi centrali della Casa della Comunità sono gli studi dei medici di famiglia che, affiancati dalle nuove figure degli infermieri di familiari, saranno collegati in rete, per garantire disponibilità ai pazienti e ai cittadini 12 ore per 6 giorni su 7. All’interno del Distretto opereranno gli Ospedali di Comunità, a cui spetterà l’assistenza (infermieristica), con la presa in carico dei pazienti (in post-ricovero ospedaliero o cronicità che richiede una assistenza specifica). Completano l’assetto dei Distretti Sanitari le Centrali operative territoriali, accessibili tramite il numero di assistenza territoriale europeo 116117. È riservato ai cittadini per chiedere e ricevere le «prestazioni sanitarie e sociosanitarie a bassa intensità assistenziale» descritte. La chiave della medicina territoriale è l’assistenza domiciliare. Il decreto fissa gli standard per l’assistenza domiciliare, stabilendo le modalità per l’utilizzo dei servizi di telemedicina. In questo quadro, vengono disciplinati anche le Unità di continuità assistenziale, gli standard per i servizi delle cure palliative, dei dipartimenti di prevenzione e dei consultori familiari.
Rete delle cure palliative
La rete delle cure palliative è costituita da servizi e strutture in grado di garantire la presa in carico globale dell’assistito e del suo nucleo familiare, in ambito ospedaliero, domiciliare e in hospice. I servizi della rete garantiscono cure e assistenza a favore di persone affette da patologie ad andamento cronico, evolutivo e a prognosi infausta per le quali non esistono terapie o, se esistono, sono inadeguate o inefficaci ai fini della stabilizzazione della malattia o di un prolungamento significativo della vita.
Servizi per la salute dei minori, delle donne, delle coppie e delle famiglie
Il Consultorio Familiare e l’attività rivolta ai minori, ove presenti, rappresentano la struttura aziendale a libero accesso e gratuita e sono deputati alla protezione, prevenzione, promozione della salute, consulenza e cura rivolte alla donna in tutto il suo ciclo di vita (comprese quelle in gravidanza), minori, famiglie all’interno del contesto comunitario di riferimento.