Home Pharma Infezioni ospedaliere: oltre 4 milioni di casi all’anno tra UE e Spazio economico europeo

Infezioni ospedaliere: oltre 4 milioni di casi all’anno tra UE e Spazio economico europeo

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Ogni anno, circa 4,3 milioni di pazienti ricoverati negli ospedali dell’Unione europea e dello Spazio Economico Europeo (UE/SEE) contraggono almeno un’infezione correlata all’assistenza sanitaria. Il dato emerge dalla terza indagine di prevalenza puntiforme (PPS) sulle infezioni correlate all’assistenza e sull’uso degli antimicrobici nei reparti di cura acuta, coordinata dal Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (ECDC) nel biennio 2022-2023.

Le infezioni ospedaliere rappresentano una sfida per la sicurezza dei pazienti in Europa. “I numeri recenti evidenziano la necessità urgente di ulteriori azioni per mitigare questa minaccia”, ha dichiarato Andrea Ammon, Direttore dell’ECDC. “Prioritizzando le politiche e le pratiche di prevenzione delle infezioni, oltre alla gestione degli antimicrobici e al miglioramento della sorveglianza, possiamo combattere efficacemente la diffusione di queste infezioni e proteggere la salute dei pazienti in tutto l’UE/SEE”.

Nel periodo 2022-2023, il COVID-19 associato all’assistenza sanitaria ha contribuito significativamente all’aumento del carico delle infezioni ospedaliere rispetto al precedente PPS del 2016-2017, con il virus SARS-CoV-2 classificato come il quarto microorganismo più comune nelle infezioni ospedaliere.

Le infezioni del tratto respiratorio, incluse la polmonite e il COVID-19 associato all’assistenza sanitaria, rappresentano quasi un terzo di tutte le infezioni riportate, seguite da infezioni del tratto urinario, infezioni del sito chirurgico, infezioni del flusso sanguigno e infezioni gastrointestinali.

È stato inoltre osservato un aumento nell’uso di antimicrobici rispetto agli studi precedenti. Nel PPS 2022-2023, il 35,5% dei pazienti ha ricevuto almeno un agente antimicrobico, rispetto al 32,9% nel PPS precedente. In un qualsiasi giorno nell’UE/SEE, circa 390mila pazienti ospedalizzati ricevono almeno un agente antimicrobico. È particolarmente preoccupante che un microorganismo su tre rilevato nelle infezioni ospedaliere sia resistente agli antibiotici più importanti, limitando così le opzioni per il trattamento dei pazienti infetti.

Almeno il 20% delle infezioni ospedaliere è ritenuto prevenibile attraverso programmi sostenuti e multifaccettati di controllo delle infezioni (IPC). Le misure IPC sono più efficaci quando fanno parte di strategie di attuazione multimodali, che combinano elementi come l’educazione, il monitoraggio e il feedback.

Misure basilari come l’igiene delle mani e la disponibilità di dispenser di soluzioni alcoliche per la disinfezione delle mani ai lati dei letti possono ridurre notevolmente il numero di infezioni ospedaliere. Anche interventi più complessi come garantire un numero adeguato di stanze, posti letto e personale specializzato IPC giocano un ruolo cruciale nella prevenzione delle infezioni ospedaliere.

I risultati del PPS evidenziano anche l’importanza dell’implementazione di misure preventive per le infezioni virali respiratorie negli ambienti sanitari, inclusi test precoci per la diagnosi tempestiva seguiti dall’applicazione di precauzioni basate sulla trasmissione e, durante i periodi di alta prevalenza di infezioni virali respiratorie nella comunità, la considerazione della mascheratura universale in tutto l’ambiente sanitario.