La tecnologia ha un ruolo fondamentale in patologie croniche come il diabete che altrimenti comporterebbero un impegno del paziente nel monitoraggio e sull’auto somministrazione che generano una grave condizione di stress, come riportato già anni fa da studi statistici e scientifici (DAWN2 – Diabetes attitudes wishes and needs). È quindi importante sia facilitare la persona con diabete a compiere quelle azioni quotidiane che la mettono costantemente di fronte alla propria patologia, sia supportarla fornendo al Medico dati affidabili e condivisibili attraverso strumenti innovativi di monitoraggio della glicemia.
Quando questo non accade, le ricadute sono pesanti e molteplici. Studi che vengono condotti ormai da oltre un decennio parlano del senso di frustrazione del paziente diabetico, dell’esposizione al disagio sociale e di fenomeni di depressione che – in un circolo vizioso – finiscono per demotivarlo nella cura di sé e nell’assunzione corretta delle terapie. Tutto si traduce in un’ulteriore difficoltà da parte dello specialista nel rapporto con il paziente e nel suo ruolo di medico curante. Non da ultimo, si ha un effetto moltiplicatore sul Servizio Sanitario che sconta perdite di efficacia, efficienza e soprattutto di aggravio sui costi di gestione del diabete che oggi ammontano a circa 20 miliardi all’anno, tra costi diretti ed indiretti. Cifra destinata ad aumentare in modo proporzionale al burden della patologia: nel 2050 si prevedono 6 milioni di persone diabetiche in Italia.
In questo panorama si inseriscono le nuove linee di indirizzo regionali sulla prescrizione ed erogazione a carico del Servizio Sanitario di microinfusori e di sistemi di monitoraggio del glucosio, in vigore dall’inizio di quest’anno, che vedono ampliare notevolmente la platea degli utenti con un impatto di grande rilievo. Di questo si è parlato lunedì 4 marzo 2024, presso il Consiglio della Regione Lombardia, nell’evento “Innovazione e diabete. Nuove sfide e opportunità nelle linee d’indirizzo regionale”.
Monti: “Linee d’indirizzo specifiche e innovazione tecnologica fondamentali per la sanità lombarda”
Emanuele Monti, Presidente della Commissione IX, sostenibilità sociale, casa e famiglia della Regione Lombardia, ha illustrato quanto le linee di indirizzo specifiche siano centrali nel disegno complessivo della sanità regionale: “Iniziamo a sperimentare il futuro qui in Regione Lombardia, una regione con 587 mila diabetici di tipo 2 .La nostra è un’attenzione grande verso tutti i pazienti diabetici, necessaria, dal momento che il diabete è una delle prime malattie croniche del nostro Paese. La tecnologia ci permette anche di ridurre la spesa sanitaria, oltre a migliorare la vita del paziente. Innoviamo guardando al futuro, con investimenti mirati”.
Dodesini e Ciucci: “Tecnologie come cura totale della ‘malattia sociale’ diabete”
Alessandro Dodesini e Alessandra Ciucci, presidenti per la Lombardia rispettivamente della Società italiana di Diabetologia e dell’Associazione Medici Diabetologi, hanno illustrato quanto le tecnologie applicate al monitoraggio e alla cura siano fondamentali per affrontare l’aspetto del diabete, come “malattia sociale”. “Un progresso da gestire con attenzione, proprio perché si arrivi ad utilizzare questa tecnologia a tutto tondo e non solo come un misuratore di glicemia. È un’occasione importantissima di monitoraggio per il paziente, di utilità per il medico, ma poi di cura totale, perché in questo modo possiamo osservare veramente i profili dei pazienti nelle 24 ore”. “Le tecnologie hanno permesso a noi curanti di capire ciò che solamente intuivamo nell’andamento glicemico dei pazienti. Sicuramente, fornendo questo strumento a un’ampia popolazione, anche i pazienti stessi riusciranno finalmente a comprendere
cose che prima venivano solamente imposte o descritte da noi”.
Bertuzzi: “Tecnologia, strumento educativo che migliora la vita e le cure dei pazienti”
La tecnologia è uno strumento educativo potentissimo che permette alle persone di acquisire consapevolezza ed aiutare nel cambiamento dello stile di vita”. Così Federico Bertuzzi, responsabile della Struttura Complessa di Diabetologia presso l’ospedale Niguarda di Milano, che ha portato diretta testimonianza di quanto i dispositivi tecnologici FGM (Flash Glucose Monitoring/Sistemi di monitoraggio intermittente) agevolino e migliorino fortemente la gestione terapeutica per il medico e il paziente. “Le indicazioni per una appropriata prescrizione sono state definite con precisione e si è allargata la possibilità di una prescrizione dei dispositivi nel diabete mellito di tipo 2. Questo ovviamente amplia l’accesso ai pazienti a questa importante tecnologia e quindi in prospettiva ci attendiamo un miglioramento del percorso terapeutico, un miglioramento della qualità di vita dei pazienti e sul lungo termine una possibile riduzione delle complicanze croniche”.
Mottes: “Più presidi terapeutici per tutti, meno complicanze e spesa sanitaria”
Marialuisa Mottes, Presidente dell’Associazione Diabetici della Provincia di Milano ha spiegato quanto l’ampliamento della platea di utenza dei microinfusori e di sistemi di monitoraggio del glucosio, costituisca un enorme passo avanti per la qualità della vita
dei pazienti diabetici e per la loro inclusione sociale: “Questi presidi sono terapeutici ed educativi, perchè consentono il controllo e la cura della malattia attraverso la conoscenza del “filmato” della vita del paziente. Curare il diabete in maniera adeguata vuol dire procrastinare l’insorgenza delle complicanze che purtroppo incidono dal punto di vista economico, ma soprattutto sulla qualità della
vita delle persone, dei loro familiari e anche sui costi alla persona, quindi alla fine questo approccio si traduce anche in un risparmio da parte del servizio sanitario regionale“.
Le nuove indicazioni regionali e i soggetti coinvolti
Le indicazioni regionali alla prescrizione a carico del SSR di microinfusori e sistemi di monitoraggio del glucosio, FGM (Flash Glucose Monitoring/Sistemi di monitoraggio intermittente) e CGM (Continuous Glucose Monitoring/Sistemi di monitoraggio in continuo real-time), riguardano più di mezzo milione di persone con diabete in regione Lombardia. I soggetti coinvolti, per i quali i nuovi dispositivi sono fortemente consigliati, sono i pazienti con diabete mellito di tipo 1 scompensato, i soggetti con diabete mellito
di tipo 1 non scompensato. Rifacendosi alle Raccomandazione ADA è previsto l’utilizzo dei nuovi dispositivi di
monitoraggio anche per i pazienti con diabete mellito di tipo 2 in terapia insulinica basale e per un periodo limitato di 3 mesi ai pazienti diabetici di tipo 2 in terapia ipoglicemizzante orale.