Come da antico motto che girava fra i macroeconomisti degli anni Novanta, in Europa “German dominance”. I tedeschi dominano a livello di competitività il mercato farmaceutico globale. Il valore dei prodotti farmaceutici teutonici esportati nel mondo “pesa” 91,4 miliardi di dollari secondo l’Organizzazione mondiale del commercio. Dietro la Germania si posiziona la Svizzera (84,8 mld), Stati Uniti a pari merito con il Belgio (55,7 mld) e Irlanda (55,4 miliardi). I maggiori esportatori sono anche i maggiori importatori a livello mondiale, in alcuni casi con disavanzi importanti nella bilancia commerciale “di settore”: Stati Uniti con 132,4 miliardi, Germania (59,4), Belgio (47,3) e a seguire Cina (35,7) e Olanda (33,5).
È l’istantanea – o meglio: una serie di istantanee – sul mercato pharma mondiale scattata da Visual Capitalist, incrociando dati 2019-2020 sui principali paesi produttori/consumatori e sulle società farmaceutiche, tenendo conto di fatturati, capitalizzazione di mercato, import-export. Una fotografia nitida ma non perfetta, in quanto mancanti al momenti alcuni dati sui bilanci consolidati di compagnie chiave come GSK e AbbVie.
Market cap e fatturati: prima J&J, volano Roche, Pfizer e Eli Lilly
Nel 2020 le 50 più grandi aziende farmaceutiche del pianeta hanno totalizzato un fatturato pari a 851 miliardi di dollari. La Top 5 vede sul primo gradino del podio Johnson & Johnson: il colosso farmaceutico capitalizza 428,7 miliardi di dollari sui mercati e l’aver sviluppato nel corso del 2020 il terzo vaccino Covid autorizzato per l’uso negli Stati Uniti ha permesso di essere nominati nella classifica “TIME100” fra le aziende più influenti nel 2021.
Seconda posizione per Roche: la big elvetica punta su oncologia, immunologia, malattie infettive, oftalmologia e neuroscienze. Nel 2019 le vendite del segmento farmaceutico di Roche sono aumentate di oltre il 16% a 53 miliardi di dollari di fatturato. Pfizer chiude il podio. È il principale produttore di vaccini Covid-19 in Nord America e pur avendo perso una posizione la società ha mostrato i muscoli nelle ultime settimane sottoponendo a azionisti e investitori ricavi nel secondo trimestre 2021 di 19 miliardi di dollari che riflettono una crescita dell’86% dal 2020.
Avanza in classifica Eli Lilly. Nel 2019 capitalizzava 125 miliardi di dollari. In un anno è balzata al valore attuale di 214,9 miliardi, con una crescita record del 72%. Quinta Novartis, per oltre un quarto di secolo volto dell’industria farmaceutica globale grazie a farmaci di alrgo consumo riconoscibili dai consumatori. Ha registrato un fatturato di oltre 48 miliardi di dollari nel 2020, con un aumento del 3% anno su anno.
Ricerca e sviluppo: Usa e Svizzera dominano
Si tratta di classifiche mobili nel corso del tempo, soprattutto in funzione delle future linee di sviluppo, brevetti e quote di mercato acquisite. Sotto questo profilo vale la pena notare che le big svizzere e americane dominano nel settore degli investimenti in ricerca e sviluppo. Nel solo 2020 Roche ha messo in campo una spesa in ricerca pari a 11,3 miliardi di dollari, seguita da Novartis con 8,48 miliardi. Le altre posizioni sono saldamente in mano agli americani: J & J (9,5 mld), Bristol Meyers Squibb (9,2), Merck – che è settimana a livello di market cap – ha messo in campo altri 9,2 miliardi in R&D seguita da Pfizer con 8,88 miliardi.