Lazio e Azienda Zero. Un binomio che presto potrebbe diventare realtà. Il Consiglio Regionale del Lazio sta discutendo la proposta di legge sull’istituzione dell’Azienda Zero. Da quanto risulta, durante la seduta del 10 novembre 2021, è intervenuto sul punto direttamente l’Assessore alla Salute, Alessio D’Amato, che ha illustrato i contenuti principali della proposta di legge.
Lazio e Azienda Zero: obiettivo Pnrr
L’obiettivo principale della super-Asl? Non quello di gestire i servizi sanitari alla persona ma piuttosto fornire supporto alle Aziende sanitarie locali regionali per migliorare le performance, anche in vista dell’implementazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che necessita di un monitoraggio anche di come e quanto i fondi vengono investiti e con quali esiti. Secondo D’Amato l’approvazione della legge consentirebbe una messa a terra degli investimenti del Pnrr per rafforzare la rete sanitaria territoriale. Per usare espressioni molto in voga a proposito dei fondi europei da quando a Roma c’è Mario Draghi: una cabina di regia e di monitoraggio, ma con un profilo territoriale più ristretto rispetto a quelle istituite da Palazzo Chigi.
Azienda Zero, le regioni che hanno già il “modello”
È una notizia che potrebbe cambiare il volto della sanità capitolina e regionale. Dopo Veneto (che ha lanciato il modello), il Piemonte che lo ha seguito recentemente come anche Liguria, Toscana, Friuli e Sardegna, ecco un’altra big fra le Regioni che potrebbe optare per il modello che prevede un’unica maxi centrale seppur con declinazioni differenti a seconda dei territori.
La discussione tuttavia non è una novità di questo autunno. Sicuramente nel 2019 con il testo approdato in Commissione e anche nel 2020 il Consiglio Regionale e la Giunta del Lazio hanno provato a confrontarci con l’ipotesi di riforma mettendo sul tavolo la “mega Asl”, o azienda sanitaria centralizzata. Riforma frenata – va detto – da tanti nelle opposizioni ma anche in maggioranza. Il covid ha fatto il resto almeno a livello di tempistiche e iter.
Ora l’assessore dalla giunta Zingaretti pare sicuro del da farsi e dei numeri. Il nuove Ente sovra e inter aziendale nelle intenzioni della Regione deve “ottimizzare gli assetti istituzionali e organizzativi del Servizio Sanitario Regionale, attraverso l’integrazione funzionale dei servizi sanitari tecnici e operativi di supporto a valenza regionale, sovra-aziendale o intra-aziendale, come pure l’esercizio di funzioni amministrative, gestionali e tecniche di supporto agli enti del Ssr”.