Nel primo trimestre del 2022 circa 300 mila persone si sono dimesse da un contratto a tempo indeterminato. Il fenomeno della Great Resignation, le grandi dimissioni, fotografato qualche giorno fa dall’Inps, è la spia più tangibile dei cambiamenti nel mondo del lavoro innescati dalla pandemia e che sta ridisegnando in maniera radicale i rapporti tra lavoratori e aziende. Rapporti in cui il ruolo della salute e del benessere risultano sempre più centrali.
Marilena Ferri: “Great Resignition? Sono diverse le motivazioni”
“Siamo in un contesto complesso”, dice Marilena Ferri, People & Culture and Legal Director ManpowerGroup Italia. “Nel fenomeno della Great Resignation probabilmente confluiscono molte motivazioni: c’è sicuramente il tema dell’autorealizzazione emerso con la crisi innescata dalla pandemia, c’è chi ha avuto problemi di salute, esiste il tema dei baby-boomer ormai prossimi all’età della pensione. Di certo oggi è fondamentale per gli HR la necessità di mettersi in dialogo, ascoltare e capire cosa le persone vogliono”. La tradizionale carriera, gli ‘scatti’, la gratificazione economica, per molti lavoratori non sono più motivazioni sufficienti. La possibilità di conciliare vita privata e lavoro, svolgere mansioni in linea con i propri valori, riservarsi del tempo per le proprie passioni, il benessere sul luogo di lavoro stanno diventando argomenti sempre più rilevanti.
Marco Mazzucco: : “Aziende protagoniste per promuovere welfare e servizi sanitari”
Non è un caso inoltre che, come sostiene il Welfare Index PMI 2021 la reazione alla pandemia abbia impresso un salto di qualità al welfare aziendale ampliando il numero delle imprese attive, arricchendo il range delle iniziative adottate e soprattutto generando una nuova consapevolezza del ruolo sociale delle imprese, come testimoniato dall’intervento di Marco Mazzucco AD Blue Assistance I Direttore Tecnico Welfare Reale Mutua.
Molte aziende negli ultimi due anni hanno ampliato i servizi sanitari già disponibili o ne hanno creato di nuovi: il 25,7% ha esteso le coperture assicurative; il 21,3% ha offerto prestazioni sanitarie a distanza, come servizi di consulto medico o psicologico.
“Lo Stato ormai da diversi anni si è reso conto che la crescita dei bisogni nel mondo della salute non è più gestibile soltanto attraverso il sistema sanitario nazionale che ha fatto grandi cose durante la pandemia, ma ha dei limiti – ha precisato Mazzucco -. Bisogna trovare altre forme di collaborazione di cooperazione. Attraverso i vantaggi fiscali che sono stati consentiti alle aziende in strumenti come i flexible benefits nei confronti dei dipendenti c’è un grandissimo messaggio di estensione dal mondo dello Stato alle aziende per cercare di allargare le risposte in ambito welfare”.
Christina Anagnostopoulou: “Serve occuparsi della persona a 36o° gradi anche fuori dall’azienda”
Va inoltre segnalato come sia stato rilevante il cambiamento affrontato dalle imprese per adeguare l’organizzazione del lavoro aumentando la flessibilità oraria e i permessi (35,8%), così come l’impegno economico a sostegno dei dipendenti.
Sebbene, come confermato da Christina Anagnostopoulou HR Director Zambon, la retention economica non sia più sufficiente. “Serve occuparsi della persona a 36o° gradi anche fuori dall’azienda e condividendo un sistema valoriale. Da qui l’importanza di occuparsi del “Ben vivere”, nome del programma che abbiamo lanciato oltre un decennio fa che incarna la mentalità Zambon di ‘prendersi cura delle persone’ attraverso attività, servizi e progetti per diffondere energia positiva e benessere e favorire la salute, fisica e mentale, non solo dei dipendenti ma anche dei loro familiari”.
Elinora Pisanti: “In BMS abbiamo promosso iniziative di inclusione per lo sviluppo della leadership femminile e dei diritti LGBTQ+”
Il tema della cultura inclusiva, ricercata fortemente da Millennials e GenZ è stata al centro dell’intervento di Elinora Pisanti HR Director BMS: “In BMS abbiamo promosso iniziative di inclusione per lo sviluppo della leadership femminile e dei diritti LGBTQ+. In particolare abbiamo lanciato CLIMB, un progetto che si rivolge alle nuove generazioni affinché il loro approccio possa permeare l’intera organizzazione in termini di inclusione, flessibilità, digitalizzazione e sostenibilità”.