di Francesco Floris
I punti chiave? La nascita della Rete regionale per la prevenzione e il contrasto dei Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA); la creazione di Ambulatori e Unità funzionali specialistiche dedicati, all’interno delle Asst lombarde; supporto alle famiglie dei pazienti con la previsione di caratteristiche e obiettivi dei setting assistenziali e definizione del perimetro per la gestione delle equipe multidisciplinari multidimensionali, come suggerito dagli esperti di settore. Dopo un anno di lavoro il consiglio regionale della Lombardia ha approvato la legge contro i disturbi alimentari. “Una legge che ha preso spunto da una serie di visite a strutture lombarde” ha spiegato Simona Tironi, relatrice del provvedimento e vice presidente della Commissione Sanità, in conferenza stampa il 16 febbraio assieme al presidente del consiglio regionale Alessandro Fermi, l’assessore regionale al Welfare Letizia Moratti e all’attrice Ambra Angiolini, autrice del libro “InFame” nel quale racconta la sua battaglia contro il disturbo alimentare della bulimia che l’ha accompagnata per 11 anni e per l’occasione testimonial d’eccezione.
I numeri: 100mila donne in Italia
I numeri a cui la legge vuole rispondere sono importanti e raccolti nel corso del 2020 nella relazione tecnica del provvedimento che stanzia 1,5 milioni di euro all’anno aggiuntivi, oltre ai 4 milioni già previsti: con una netta sproporzione a danno del genere femminile e delle fasce anagrafiche più giovani e un trend in crescita amplificato nei mesi dei lockdown ripetuti e della crisi pandemica in particolare dalla solitudine, in Italia le donne con Anoressia Nervosa sarebbero circa 25mila mentre quelle con Bulimia Nervosa circa 100mila. L’età di esordio dei disturbi è sempre più caratterizzata da precocità, con effetti devastanti sulla salute psicofisica e sulla qualità di vita degli adolescenti e dei giovani adulti che ne sono affetti.
Rischio morte? Fino a 10 volte superiore
Il rischio di morte per una persona con diagnosi di Anoressia Nervosa è fino 5-10 volte maggiore di quello dei soggetti sani della stessa età e sesso, collocandosi come la malattia psichiatrica a tasso di mortalità più elevato, tanto che i Disturbi del Comportamento Alimentare rappresentano la seconda causa di morte nella popolazione femminile in adolescenza dopo gli incidenti stradali. Se i trattamenti sono opportuni, le statistiche fotografano per il 70-80% della popolazione di pazienti coinvolta una guarigione stabile che si può ottenere, con o senza sintomi residui definiti “sotto-soglia”, in una media di 6 anni (o più) dall’esordio della prima sintomatologia.
La politica unita (per una volta)
Se la nuova legge lombarda punta a “mettere a sistema” sul territorio ciò che fino a oggi veniva fatto in alcuni centri specializzati d’eccellenza, ciò per una volta colpisce è l’unità della classe politica regionale davanti al testo della legge 128 “Disposizioni per la prevenzione e il contrasto dei disturbi del comportamento alimentare e il sostegno ai pazienti e alle loro famiglie”. Il provvedimento porta la firma di Simona Tironi di Forza Italia, che il 18 febbraio sarà ospite di “The True Show” in onda su Telelombardia alle 11 del mattino, e delle consigliere Mazzali (Fratelli d’Italia) e Baffi (Pd, poi gruppo Misto), ma è tutto l’arco politico del Pirellone a festeggiare.
Approvato il testo all’unanimità, “si conclude oggi un percorso importante – fa sapere la consigliera regionale del Partito Democratico Antonella Forattini – in cui ci siamo impegnati con spirito di collaborazione bipartisan che ci ha portato a dotare la Lombardia di una nuova legge sulla prevenzione e la cura dei disturbi alimentari, avanzata e in linea con le necessità dei nostri tempi, che ci auguriamo possa aiutare tante giovani e le loro famiglie”. Per Niccolò Carretta di Azione si tratta di un percorso “virtuoso e positivo che finalmente è arrivato in Aula e che ho sottoscritto molto volentieri. Il potenziamento della rete dei servizi a supporto di questi disturbi che stanno crescendo in misura molto importante è sicuramente un passo fondamentale per dare sostegno alle tante famiglie coinvolte. La necessita individuata è quella di monitorare maggiormente la fascia più colpita che, spesso, è rappresentata da giovani e giovanissimi”. Anche Marco Degli Angeli del Movimento Cinque Stelle in consiglio regionale definisce come “importanti” gli obiettivi della legge e dichiara come ora sia fondamentale “lavorare sulla rete del territorio affinché venga messa in atto una razionalizzazione delle liste di attesa e, soprattutto, avvenga un riconoscimento precoce della malattia, anche attraverso il coinvolgimento della formazione scolastica oltre che degli operatori sanitari”. Proprio alle azioni per il riconoscimento dei disturbi e alle opere di informazione e sensibilizzazione sono dedicati alcuni degli articoli della legge.