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Liste d’attesa: arriva il decreto legge per ridurle

Orazio Schillaci vita privata

Accorciare le liste di attesa ed efficentare il Sistema sanitario nazionale. Questi gli obiettivi del Consiglio dei Ministri del 4 giugno e del ministro della Salute, Orazio Schillaci. Il Governo ha presentato due iniziative distinte: un decreto-legge e un disegno di legge, entrambi volti a migliorare l’efficienza del sistema sanitario nazionale.

Il Decreto-legge

Il decreto-legge introduce una serie di misure per monitorare e gestire le liste di attesa. Tra queste spicca la creazione di una Piattaforma nazionale di monitoraggio, gestita da Agenas, che avrà il compito di fornire dati reali sui tempi di attesa per ogni prestazione, su base regionale. Questa piattaforma mira a facilitare l’interoperabilità con i sistemi regionali e garantire un controllo più efficace dell’accessibilità delle prestazioni sanitarie.

Inoltre, il decreto prevede l’istituzione di un Ispettorato generale di controllo sull’assistenza sanitaria, il quale opererà sotto la diretta supervisione del Ministero della Salute per assicurare la corretta gestione delle liste di attesa da parte delle strutture sanitarie.

Un’altra innovazione significativa è l’introduzione di un CUP unico regionale o infraregionale, che unificherà l’accesso alle prestazioni disponibili sia nel pubblico che nel privato convenzionato. Questo sistema include anche meccanismi di compensazione per i cittadini, qualora le prestazioni non vengano erogate nei tempi previsti.

Ecco il DL nel dettaglio:

  • L’articolo 1 prevede l’istituzione della Piattaforma nazionale per le liste d’attesa presso Agenas, la quale permetterà di conoscere la situazione delle liste d’attesa regione per regione. L’istituzione di tale piattaforma, ha spiegato Schillaci, rappresenta un provvedimento fondamentale, perché fino ad ora, in realtà, non esiste un vero monitoraggio dei tempi delle liste di attesa per prestazione e per Regione. 
  • L’articolo 2 introduce un Ispettorato generale di controllo sull’assistenza sanitaria che sarà alle dirette dipendenze del Ministero della Salute e verificherà, presso le aziende sanitarie e ospedaliere, il corretto funzionamento del sistema di gestione delle liste di attesa e dei piani operativi per il recupero delle liste.
  • L’articolo 3 prevede l’implementazione delle prestazioni delle liste sanitarie, ovvero  l’obbligo di un CUP unico regionale o infraregionale con tutte le prestazioni disponibili del pubblico e del privato convenzionato. A tal proposito, il Ministro ha sottolineato che il Cup dovrà attivare un sistema di recall al cittadino per evitare il fenomeno delle prestazioni prenotate e non effettuate. È un punto importante, ha spiegato, perché fino ad ora, solo in qualche Regione era presente un simile sistema di prenotazione delle agende. Il privato convenzionato, ha aggiunto in seguito, dovrà mettere a disposizione in modo trasparente tutte le prestazioni ai cittadini. Agli assistiti andrà ricordato l’appuntamento due giorni lavorativi prima della prestazione chiedendo la conferma o la cancellazione della prenotazione, anche in modalità da remoto, ha quindi aggiunto Schillaci. Ciò andrà sicuramente a incidere sulla gestione delle patologie cronico-degenerative e su quelle oncologiche e terrà conto anche di quanto avviene nei PDTA con delle agende dedicate, ha concluso.
  • L’articolo 4 potenzia l’offerta assistenziale con visite ed esami diagnostici anche il sabato e la domenica, prolungando la fascia oraria.
  • L’articolo 5 porta al superamento del tetto di spesa per l’assunzione di personale sanitario. Nel 2024, ha affermato Schillaci, il tetto di spesa sarà incrementato e portato, per le Regioni che ne faranno richiesta, dal 10% al 15%. Mentre, invece, dal 1° gennaio 2025 ha spiegato che verrà abrogato il tetto di spesa. Questo verrà fatto adottando una metodologia messa a punto insieme ad Agenas, al Mef e con l’intesa della Conferenza Stato-Regioni che definirà il fabbisogno di personale per tutti gli enti del sistema sanitario nazionale.
  • L’articolo 6 prevede ulteriori misure per il potenziamento e il rafforzamento dell’assistenza  dei dipartimenti di salute mentale. Schillaci, a tal proposito, ha evidenziato che tale potenziamento è legato al Programma Nazionale equità della Salute 2021 – 2027. Tale programma riguarda sette regioni del centro-sud, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, in concerto con il Ministro degli affari europei. In merito, ha ribadito che essendo il potenziamento dell’assistenza dei dipartimenti di salute mentale legato a tale programma, esso interviene per rafforzare i servizi sanitari e renderne più equo l’accesso, anche nell’ottica di sviluppare un’azione di sistema e di capacitazione dei sistemi sanitari regionali.
  • L’articolo 7 stabilisce una fiscalità agevolata sulle prestazione aggiuntive effettuate dai dipendenti per abbattere le liste d’attesa.

Il Disegno di legge

Il disegno di legge, contenente provvedimenti economicamente più onerosi, mira a rafforzare ulteriormente l’assistenza sanitaria. Prevede l’aumento della tariffa oraria per il personale medico e permette incarichi libero professionali per gli specializzandi. Inoltre, propone un sistema nazionale per la gestione delle liste di attesa e una cabina di regia, presieduta dal ministro della Salute, per l’elaborazione e la supervisione di un piano nazionale ad hoc.

Tra le altre misure, il disegno di legge punta a incrementare l’erogazione di prestazioni sanitarie direttamente in farmacia, come vaccini ed esami, e introduce premi e sanzioni per i direttori delle strutture sanitarie, incentivando così la responsabilità nella gestione delle liste d’attesa.

Ecco il DDL nel dettaglio:

  • L’articolo 1 disciplina le disposizioni in materia di prescrizione dell’erogazione di prestazioni specialistiche ambulatoriali. Tale articolo, ha sottolineato Schillaci, evidenzia la necessità delle classe di priorità.
  • L’articolo 2 stabilisce l’istituzione e il funzionamento del Sistema Nazionale di Governo delle liste d’attesa che agirà presso il Ministero della Salute e sarà governato da una Cabina di regia e potranno partecipare a seconda delle tematiche i rappresentanti delle associazioni pazienti.
  • L’articolo 3 istituisce un registro delle segnalazioni delle funzionalità, nel quale i cittadini potranno segnalare le problematiche nell’erogazione delle prestazioni.
  • L’articolo 4 prevede di poter destinare alle contrattazioni integrative risorse aggiuntive per riconoscere al personale sanitario un trattamento economico differenziato.
  • L’articolo 5 tratta di disposizioni relative agli specialisti ambulatoriali interni per il recupero delle liste d’attesa.
  • L’articolo 6 reca il conferimento degli incarichi di libero professionisti di medici di informazione specialistica. 
  • L’articolo 7 prevede il reclutamento del personale al fine di evitare i c.d. medici gettonisti. 
  • L’articolo 8 limiti di spesa per l’ acquisto per le prestazioni sanitarie da soggetti privati accreditati. Viene aumentato di un punto percentuale nel 2024, nel 2025 e 2026
  • L’articolo 9 riguarda alcune tipologie di professionisti sanitari che operano all’interno dei policlinici universitari.
  • L’articolo 10 reca disposizioni volte a promuovere determinati servizi in farmacia. In particolare, vaccinazioni e antimicrobico resistenza.
  • L’articolo 11 dispone la riorganizzazione della rete dei  laboratori del SSN;
  • L’articolo 12 reca misure premiali e sanzionatorie verso regioni e DG in relazione agli obiettivi ottenuti in materia di liste d’attesa.
  • L’articolo  13 potenzia i dipartimenti di Salute mentale, per il triennio si prevede una spesa pari a 60 milioni di euro per raggiungere specifici obiettivi.
  • L’articolo 14 prevede l’istituzione di una scuola nazionale di alta formazione
  • L’articolo 15 semplifica l’approvazione dei bilanci degli ordini professionali.

Il ministro è poi intervenuto in risposta ad alcune domande poste nel corso della conferenza stampa. Per quanto riguarda la fiscalizzazione al 15% dei professionisti sanitari, secondo Schillaci è stata stimata in circa 250 milioni di euro e per questo, ha rassicurato, ovviamente ci sarà la copertura. Il punto cruciale, tuttavia, è quello delle prestazioni. In merito, ha ricordato che il il governo precedente e il governo attuale hanno stanziato nel 2022 e nel 2023 500 milioni l’anno alle Regioni per il recupero delle liste d’attesa. Il monitoraggio definitivo di quanto è stato speso si avrà al 30 giugno 2024, ma ci sono fondi ancora non utilizzati dalle Regioni per le liste d’attesa. Per cui il Ministro ha auspicato che ci sarà la collaborazione totale delle Regioni affinché i soldi che già erano stati destinati all’abbattimento delle liste d’attesa vengano effettivamente utilizzati a tal fine.

In merito al problema del pronto soccorso, il ministro ha segnalato che esso riguarda una riforma strutturale della medicina. Ha affermato di aver lavorato con una commissione e di avere un collegato alla finanziaria che si occuperà della riforma della medicina ospedaliera portando al superamento delle tante criticità che sono state rilevate dalla commissione. Il problema del pronto soccorso troverà piena risposta quando verranno utilizzati a pieno i fondi del Pnrr e quando diventerà strutturale la medicina territoriale. Inoltre, riguardo alla carenza di medici in pronto soccorso, invece, il titolare della Sanità ha detto che l’aumento del compenso orario previsto lo scorso anno con il decreto Bollette ha avuto successo, perché ci sono molti medici, anche non del pronto soccorso, che prestano orario nei pronto soccorso e sono andati in molte Regioni a sostituire i gettonisti.

Rispetto alle lamentele delle Regioni riguardo al fatto che non siano state coinvolte nella stesura di tali provvedimenti, Schillaci ha dichiarato che c’è piena collaborazione con le Regioni e che il DDL va in questa direzione. Ha quindi aggiunto di essere sicuro che ogni attore farà la sua parte per risolvere i problemi della sanità.