Tempo di bilanci di fine anno per il settore sanitario in Lombardia e di ragionamenti su nuove figure apicali per molti istituti, fondazioni e case di cura. Il presidente della Regione Attilio Fontana, l’assessore al Welfare Guido Bertolaso e i rispettivi staff sono al lavoro per completare una serie di nomine che, tra conferme e nuovi volti, vedrà i prossimi mandati decisi per direttori generali e dirigenti di primo piano nei mesi a venire.
La prima nomina certa è quella del meratese classe 1965, Luca Stucchi, che andrà a Lecco come direttore generale della locale Azienda socio-sanitaria territoriale. Al Buzzi a luglio il direttore generale Alessandro Visconti ha lasciato l’incarico ed è stato sostituito con il commissario straordinario Maria Grazia Colombo. Le intenzioni del governo regionale lombarde sono quelle di stabilizzare la Colombo come dg.
Al contempo, secondo quanto riporta il Corriere della Sera, Bertolaso ha proposto l’ex direttore generale della Sanità Lombarda Carlo Lucchina per il cda dell’Istituto dei tumori. Lucchina fa ora parte del triumvirato che assieme a due dirigenti di Palazzo Lombardia, Luigi Macchi e Marco Salmoiraghi, contribuirà a fare una short list per i principali aspiranti a ogni carica. In particolare, per l’Ospedale Niguarda è in corsa Matteo Stocco dell’Asst Santi Paolo e Carlo. L’attuale dirigente Marco Bosio è un nome papabile per il Policlinico, assieme a quello dell’ex dg regionale Marco Trivelli.
A Varese è dato invece in via di conferma Giuseppe Micale per il Circolo, mentre il quotidiano di Via Solferino dà per prossimo al mantenimento di un ruolo primario nella sanità lombarda anche Alessandro Venturi, presidente del San Matteo di Pavia. Alessandra Kustermann, primario della Mangiagalli e fondatrice del centro antiviolenza, sarà nominata nel consiglio di amministrazione della Fondazione del Policlinico. Queste le principali manovre di cui si parla nei vertici lombardi in queste settimane. In attesa che si scoprano le carte e si ufficializzino i giri di poltrone, il dato di fatto è che le uniche uscite dai ranghi saranno legate a pensionamenti. E per il resto si assisterà al tradizionale scambio tra dirigenti che caratterizza ogni round di nomine della sanità lombarda.