Valorizzare le capacità di cura del paziente oncologico tramite il partenariato pubblico-privato e la spinta all’innovazione e fare delle best practices e del loro miglioramento un obiettivo strategico per il settore sanitario. Questi gli obiettivi della partnership tra Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori – INT di Milano, School of Management del Politecnico di Milano e MSD Italia presentata nella giornata di giovedì 3 ottobre presso la sede dell’Istituto Nazionale dei Tumori nell’evento “L’importanza del partenariato pubblico-privato nella gestione del paziente oncologico” organizzato da Inrete.
Commentando l’accordo e le opportunità che offre Nicoletta Luppi, ad di MSD Italia, ha commentato: “La partnership che abbiamo presentato è un’opportunità importante per mettere a fattor comune le nostre competenze con quelle di partner di alto profilo e di far incontrare pubblico e privato per generare valore autentico per i pazienti”. Luppi sostiene che “è importante che il paziente oncologico possa avere davanti a sé grazie all’innovazione terapeutica e del percorso di cura più salute e una migliore qualità della vita”.
Sul fronte degli interventi sulla governance farmaceutica Luppi nota che “si può operare in diversi modi. L’obiettivo deve essere la valorizzazione dell’innovazione, unica chiave di volta per far crescere il Paese e renderlo più sicuro e resiliente dal punto di vista della salute ma anche sul fronte economico e sociale”. Un obiettivo, a suo avviso, dev’essere “l’aumento del Fondo Sanitario Nazionale che necessita di ulteriori incrementi dopo gli ingenti investimenti fatti in questi anni. Il Fondo va potenziato e adeguato ai nuovi bisogni di salute dei pazienti, anche valorizzando gli investimenti in innovazione e per i farmaci innovativi”.
Per quanto riguarda le aziende farmaceutiche che investono in ricerca e nuove tecnologie, secondo Luppi è importante riconoscere il valore che lo sviluppo del sistema farmaceutico ha nell’innovazione del sistema-Paese. Infine, per Luppi “è fondamentale che in Italia e soprattutto in Europa l’investimento in innovazione sia riconosciuto, almeno quello in prevenzione, non più come spesa corrente ma come vero e proprio investimento in conto capitale”, conclude Luppi.