Risolvere la questione delle liste d’attesa, far decollare le case di comunità e spingere sulla telemedicina per il controllo e il monitoraggio a distanza dei pazienti cronici. Sono queste le tre priorità da affrontare in ambito sociosanitario secondo Domenico Mantoan, Direttore generale di Agenas.
Mantoan, liste d’attesa: “Serve creare Cup regionali e finanziamenti dedicati”
In questa video-intervista per True-News.it il direttore dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali ribadisce come “per le liste d’attesa vada trovato il modo di creare dei Centri unici di prenotazione regionali ed erogare dei finanziamenti dedicati, avendo un monitoraggio in tempo reale della situazione”.
“Trattamento dati sanitari? Normativa troppo rigida”
Mantoan è intervenuto anche sulla normativa europea sul trattamento dei dati sanitari che reputa “molto rigida”. “Io credo – ha aggiunto – che si debba rendere più fruibile e più fluido l’utilizzo del dato sanitario per la ricerca e per la programmazione, ovviamente nel rispetto della volontà del cittadino e previo consenso informato, che può essere revocato in ogni istante”.
Mantoan (Agenas): “Implementare la politica salariale per gli infermieri”
Per ovviare alla carenza dei medici per il Direttore di Agenas il governo sta agendo correttamente, aumentando il numero di posti disponibili per le facoltà di Medicina. Il problema resta invece per gli infermieri. “In questo caso – ha specificato Mantoan – la scarsità non è legata a una mancanza di programmazione. Occorre implementare la politica salariale per gli infermieri, per rendere più appetibile la professione attraverso retribuzioni maggiori”.
Crescita dei fondi sanitari integrativi: “Attenzione a creare un sistema parallelo quasi mutualistico”
Non va sottovaluta infine la crescita dei fondi sanitari integrativi. “I cittadini lavoratori li chiedono sempre di più – ha commentato – e ormai non sono più da considerarsi integrativi, ma di fatto sostitutivi del Sistema Sanitario Nazionale. Questo è un segnale indiretto che le persone fanno fatica ad ottenere prestazioni col pubblico. Si corre il rischio di creare un sistema parallelo quasi mutualistico. La politica deve prestare molta attenzione a questo fenomeno”.