Diecimila infermieri dall’India arriveranno in Italia per sostenere la sanità nazionale, in risposta alla crisi degli organici e alle difficoltà delle strutture ospedaliere. Lo ha annunciato dalle colonne di Repubblica il ministro della Salute, Orazio Schillaci, dichiarando che dal 2025 l’Italia inizierà a investire su questi professionisti, concentrandosi nel frattempo su prevenzione e riduzione delle liste di attesa. Le Regioni, ha sottolineato Schillaci, devono ancora utilizzare i 200 milioni stanziati in passato per accelerare i tempi di visite e interventi.
Le risorse per la sanità e i piani futuri
Quando si parla di fondi, Schillaci riconosce che il budget sanitario per il 2024 non è stato all’altezza delle aspettative iniziali, ma è fiducioso in un ulteriore aumento delle risorse entro il 2026. “Per il 2026 avremo maggiori stanziamenti, cioè 5,1 miliardi in più,” ha spiegato. L’obiettivo del governo resta quello di garantire risorse adeguate per valorizzare il personale sanitario, migliorando le condizioni contrattuali e incentivando l’assunzione di nuove figure nei prossimi anni.
La crisi delle specialità mediche e gli incentivi per i giovani medici
Un aspetto cruciale è la crisi delle specialità mediche meno popolari. “Il modello della sanità va cambiato,” sostiene il ministro. Alcune discipline come l’anatomia patologica e la radioterapia, centrali nella cura del tumore, rimangono poco richieste dai giovani. Schillaci propone misure per rendere più attrattive queste carriere, eliminando ostacoli burocratici e offrendo maggiori possibilità di crescita.
Infermieri dall’India e il controllo delle competenze linguistiche
In risposta alla carenza cronica di infermieri, l’Italia punta al reclutamento internazionale. Durante il recente G7 della Salute, il ministro ha stretto accordi con l’India per portare circa diecimila infermieri qualificati nel Paese. “In India ci sono 3,3 milioni di infermieri,” ha dichiarato Schillaci, “e il nostro obiettivo è assumerne circa diecimila.” Le Regioni potranno avviare le selezioni direttamente, mentre le autorità consolari garantiranno la conoscenza della lingua italiana dei candidati. In un contesto in cui all’Italia mancano almeno 30 mila infermieri, questa iniziativa potrebbe alleviare in parte la pressione sulle strutture sanitarie.
I costi crescenti dei farmaci e la difesa del sistema universalistico
Il ministro evidenzia che l’aumento della spesa sanitaria, dovuto in parte ai costi dei nuovi farmaci, rischia di compromettere i fondi destinati al personale. “Il nostro è un sistema universalistico unico in Europa,” ha affermato, sottolineando l’importanza di difendere il diritto alla salute per tutti, come sancito dall’articolo 32 della Costituzione. Per mantenere il sistema gratuito e accessibile, Schillaci propone un focus sulla prevenzione, con l’obiettivo di ridurre le malattie prevenibili e alleggerire il peso economico delle cure farmacologiche.
La sfida delle liste d’attesa e l’impegno per ridurre le disuguaglianze
Le lunghe liste d’attesa continuano a essere uno dei problemi più sentiti dai cittadini, con il rischio che solo chi può permettersi visite private riesca ad accedere alle cure. Per accelerare i tempi, il governo ha deciso di aumentare il tetto di spesa per i privati convenzionati, così da offrire più prestazioni gratuite. Schillaci ha ribadito che le Regioni non hanno ancora esaurito il miliardo stanziato negli anni scorsi per ridurre le attese, invitandole a usare i fondi esistenti prima di chiedere ulteriori risorse. “Sto dalla parte dei più deboli,” ha dichiarato, “dalla parte degli indiani, non dei cowboy”.
Vaccinazione antinfluenzale: un appello ai cittadini
Nonostante la diffidenza verso le vaccinazioni, Schillaci lancia un appello a favore della vaccinazione antinfluenzale, soprattutto per anziani e persone fragili, in vista di una stagione influenzale che si prevede aggressiva. “Stiamo facendo una nuova campagna di informazione sull’influenza,” ha concluso il ministro, sperando in una maggiore adesione.