Il medico di famiglia, il pediatra e la farmacia diventano cruciali nelle vaccinazioni. La novità è contenuta nel nuovo Piano nazionale di prevenzione vaccinale 2023-2025, che potrebbe avere il via libera definitivo entro febbraio.
Rezza: “Per la prima volta il calendario vaccinale viene sganciato dal Piano”
Come riporta l’ANSA, “uno dei punti principali del Piano – spiega il direttore Prevenzione del ministero della Salute Gianni Rezza – è che “per la prima volta il calendario vaccinale viene sganciato dal Piano, che è di durata triennale, e potrà dunque essere aggiornato annualmente”. Un cambiamento “importante, poichè in questo modo eventuali nuove vaccinazioni o modifiche potranno essere introdotte più facilmente ed in tempi rapidi”.
Tra gli obiettivi, anche il potenziamento di alcune immunizzazioni come quella contro il morbillo
In particolare, si legge nel Piano, “è auspicabile l’applicazione di un modello che assicuri capillarità dei punti vaccinali con allargamento del personale preposto alle vaccinazioni, con semplificazione dell’accesso alle sedute vaccinali e con un approccio per garantire l’offerta attiva delle vaccinazioni”. Tra gli obiettivi, anche il potenziamento di alcune immunizzazioni come quella contro il morbillo, la rosolia e l’HPV, i cui livelli di copertura sono diminuiti durante la pandemia.
Infatti, se il 2021, si sottolinea nel Piano, “ha mostrato un generale miglioramento delle coperture per gran parte delle vaccinazioni raccomandate nei primi anni di età rispetto al 2020, tuttavia le coperture per polio e per morbillo, a 24 mesi, non raggiungono il valore del 95%. Anche le coperture relative alla vaccinazione HPV sono in generale miglioramento rispetto all’anno precedente, seppur ben al di sotto dei target primari”.
I 10 obiettivi del piano
Complessivamente, 10 sono gli obiettivi indicati nel Piano: mantenere lo status polio-free; raggiungere e mantenere l’eliminazione di morbillo e rosolia; rafforzare la prevenzione del cancro della cervice uterina e delle altre malattie HPV correlate; mantenere le coperture vaccinali target strutturando reti e percorsi di prevenzione; promuovere interventi vaccinali nei gruppi di popolazione ad alto rischio; prevedere azioni per i gruppi di popolazione difficilmente raggiungibili; completare l’informatizzazione delle anagrafi vaccinali regionali e mettere a regime l’anagrafe vaccinale nazionale; migliorare la sorveglianza delle malattie prevenibili da vaccino; rafforzare la comunicazione in campo vaccinale e promuovere nei professionisti sanitari la cultura delle vaccinazioni e la formazione in vaccinologia.